“Una volta una favola diceva che tra i due litiganti il terzo godeva; adesso invece la possiamo definire in modo diverso: tra i due litiganti il terzo paga. Non intendo entrare nella solita diatriba tra maggioranza e opposizione. Non è questione di colore politico, né di uno sterile rimpallo di responsabilità.
Qui c'è in gioco qualcosa di più importante: il futuro dei bambini di Pirivoglia, una frazione viva e dignitosa del nostro comune, vittima ogni giorno di un'ingiustizia silenziosa.
La scuola elementare e materna di Pirivoglia è chiusa da anni, ostaggio di lavori infiniti e mai portati a termine. Un'opera incompiuta che ha sottratto ai più piccoli non solo un edificio scolastico, ma anche un luogo di socialità, crescita e identità. Lì ora vi si trovano macerie di un cantiere abbandonato, accessibile a tutti, senza sorveglianza e pericoloso. Pieno di erbacce, nido per serpenti e ratti.
I lavori, secondo quanto riportato nei documenti ufficiali, sono iniziati il 18 ottobre 2021 con fine prevista il 18 ottobre 2022, ma a tutt'oggi, luglio 2025, risultano ancora incompleti e fermi, senza alcun intervento in corso e nessuna comunicazione pubblica sulle motivazioni o sui tempi di ripresa.
Facciamo un passo indietro, all'inizio dei lavori. Per "ovviare" al problema, l'amministrazione ha predisposto un servizio di trasporto verso il centro cittadino. Questo ha però comportato un'altra conseguenza: ha indirizzato le iscrizioni inevitabilmente al centro, così da far perdere a Pirivoglia le nuove classi prime, già da due anni consecutivi. Tutto ciò per colpa del ritardo nella consegna dei lavori. Ma attenzione: non si tratta di un'opzione scelta dalle famiglie, bensì di un obbligo causato dalla chiusura della scuola. Eppure, il servizio è a pagamento. Le famiglie si ritrovano così a dover sostenere un costo aggiuntivo non per una loro scelta, ma per una mancanza dell'amministrazione.
A mio dire, si tratta di una situazione ingiusta e inaccettabile. Alcune famiglie hanno persino segnalato di non aver ottenuto un posto per i propri figli sul pulmino. "Posti pieni", si sono sentiti dire. Dunque, oltre al danno anche la beffa: niente scuola in periferia, e nemmeno la certezza di un trasporto. Pirivoglia non è una semplice periferia dimenticata: è parte integrante del nostro territorio, e come tale merita rispetto. Ignorare i bisogni dei suoi bambini è un segnale chiaro di disattenzione istituzionale. E il tempo delle scuse è finito. L’anno scolastico è ormai alle porte, settembre non tarda ad arrivare e la situazione, purtroppo, resta immutata.
Non importa chi governa. Importa che nessun bambino debba pagare per responsabilità altrui. Importa che si garantisca, senza indugi, un piano chiaro per la riapertura della scuola. E finché ciò non avverrà, è doveroso almeno assicurare un trasporto gratuito, efficiente e universale per tutti. Questo è il minimo che una comunità civile possa e debba fare”.
Lo scrive Vincenzo Fabiano, già assessore del Comune di Chiaravalle Centrale
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