I biglietti fiduciari o meglio abusivi si diffusero principalmente verso la fine del 1866, quelli di taglio più piccolo furono emessi da privati e associazioni di categoria, quelli di taglio più elevato invece furono emessi da istituti di credito. Gli stessi circolarono per pochi anni e vennero ritirati dalla circolazione con legge del 30 aprile 1874.
Quella dei biglietti fiduciari italiani fu una monetazione di emergenza e non ufficiale emessa da banche, cooperative, istituzioni, associazioni che intendevano risolvere la carenza di moneta spicciola che si era venuta a creare pochi anni dopo l’Unità d’Italia, in particolare dagli ultimi mesi del 1866; la loro circolazione fu tollerata, ma non certo autorizzata dal Governo. Si trattava all’epoca, per la massima parte, di buoni emessi dai negozianti al minuto di generi alimentari, che maggiormente risentivano della mancanza di valuta spicciola.
Nel frattempo il Consiglio di Stato con apposito parere a data 25 giugno 1866 si dichiarò avverso alle emissioni private. Tuttavia i biglietti fiduciari venivano emessi da piccolo negozianti, i quali senza alcun permesso e senza garanzie, emisero questi biglietti.
Il fenomeno della circolazione dei biglietti fiduciari si è manifestato soprattutto nel Nord e Centro Italia, mentre nel Meridione si riscontrano pochissime emissioni dovuta al fatto che il Banco di Napoli e quello di Sicilia avevano provveduto all’emissione di polizze e di fedi di credito.
Questa disordinata circolazione di moneta spicciola obbliga il Governo ad intervenire ed a mettere in atto, nel 1873, una serie di provvedimenti aventi lo scopo di riprendere il controllo della circolazione monetaria.
Nel periodo dal 1866 al 1874, si ebbe in Italia il massimo sviluppo di tali biglietti.
Con la Legge del 30 aprile 1874 n.1920 viene imposto il ritiro dalla circolazione di detti biglietti.
La dicitura fiduciari è dovuta ad uno dei primi studiosi italiani che si è interessato alle banconote, Cesare Gamberini di Scarfea, il quale ha catalogato per la prima volta le emissioni di questa tipologia di biglietti.
Ad oggi di tali biglietti fiduciari se ne conoscono oltre 2500 tipologie, molte delle quali estremamente rare o introvabili. Gli stessi sono classificati nei cataloghi specializzati con la sigla “R5” della massima rarità, introvabili.
I biglietti fiduciari emessi dal Comune di Catanzaro hanno una dimensione di mm 96 per 68 e furono stampati dalla Litografia Richter di Napoli del valore di 5, 10 e 15 centesimi, da notizie storiche sembra che furono emesse pochissime serie, oltre a questa mia serie si è a conoscenza soltanto di un’altra serie posseduta da un collezionista di Bologna. In Calabria soltanto il Comune di Catanzaro emise tali biglietti.
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