“A ricordare e riveder le stelle”. La Giornata della Memoria e dell'Impegno alI’Istituto Comprensivo “F.Jerace” di Polistena

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images “A ricordare e riveder le stelle”. La Giornata della Memoria e dell'Impegno alI’Istituto Comprensivo “F.Jerace” di Polistena

I ragazzi, nello specifico, hanno lavorato alla stesura di un tema, utilizzando uno degli strumenti più affascinanti di sempre: la lettera. Dall’altra parte un destinatario speciale: il Sommo poeta Dante Alighieri

  21 marzo 2021 20:35

di FRANCESCA FROIO

La Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge alla sua ventiseiesima edizione. Quest’anno l’iniziativa ha previsto due appuntamenti diversi il 20 e 21 Marzo.

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In tutta Italia nella giornata di sabato 20 marzo si è tenuta la lettura dei nomi di innocenti, vittime delle mafie, dinanzi a uno o più spazi culturali del proprio territorio: un teatro, un cinema, un circolo, una casa del quartiere, il cortile di una scuola, spazi attivi o anche abbandonati e da far rivivere.

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Per il 21 marzo, domenica, sono stati previsti momenti di raccoglimento, veglie ecumeniche, deposizioni di fiori presso lapidi o strade intitolate a vittime di mafie. Nei due giorni che coincidono con l’equinozio e l’inizio della primavera, simbolo di rinascita in molte culture del mondo, diverse scuole, seguendo l’iniziativa promossa dall’associazione “Libera”, hanno lanciato un forte messaggio di speranza e di cambiamento. Un’opportunità che rappresenta un momento di riflessione, di approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie. 

Una ricorrenza dall’alto valore umano e civile che anche l’Istituto Comprensivo “F.Jerace” di Polistena, diretto dalla professoressa Emma Sterrantino, ha voluto celebrare, attraverso un particolare progetto fatto di parole, musica, di tempo e di pensieri: “A ricordare e riveder le stelle”.

I ragazzi, nello specifico, hanno lavorato alla stesura di un tema, utilizzando uno degli strumenti più affascinanti di sempre: la lettera. Dall’altra parte un destinatario speciale: il Sommo poeta Dante Alighieri. A lui gli studenti hanno affidato i pensieri inerenti alla particolare ricorrenza, a lui hanno raccontato  di quella che appare come un’odierna selva oscura che affonda le sue radici nella paura, nell’isolamento, nell’avidità, nella corruzione, nelle mafie. Il testo prodotto ha rappresentato la cornice narrativa all’esibizione dell’orchestra, composta dagli alunni e diretta dai docenti di strumento musicale dell'istituto, che ha reso ancora più suggestivo ed emozionante l’intero evento. Un lavoro complesso e articolato, di note e parole, eseguito nel rispetto delle norme anti-covid.   

L’evento si è presentato, dunque, non solo come un momento privilegiato  per interagire con il passato, ma soprattutto come un’occasione per aiutare i giovani a riflettere sul futuro,  per comprendere quanto importanti siano le scelte effettuate nel presente.

"Abbiamo condiviso  “A ricordare e riveder le stelle”,  lo slogan scelto dall’associazione “Libera” per la giornata di quest’anno, citando l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte- spiega la Dirigente-  così il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio nell’inferno".

"Uno slogan composito che racchiude molti significati. Questa riflessione particolare ha rappresentato per noi tutti- continua la Dirigente- un’occasione per riflettere su quello che può essere considerato come un travaglio interiore e sul desiderio di cambiamento e di giustizia sociale che hanno vissuto le vittime di mafia; ma, anche, al tanto diffuso desiderio di ‘riveder le stelle’ e di uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento”.

Il titolo della Giornata ha rappresentato dunque, per studenti e docenti,  un inno alla vita, volto a spingere  lo sguardo di tutti verso un orizzonte migliore da costruire insieme, partendo dalla memoria di chi ha combattuto anche per gli altri.

Immersi in una scenografia volutamente essenziale e spoglia, gli studenti hanno poi scandito con cura i nomi delle vittime, per far rivivere nel ricordo di un momento che possa restare eterno quegli uomini e quelle donne, quei bambini e quelle bambine, così da non far morire l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto, senza cedere a minacce e ricatti.

 

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