Celebrando la messa dell’Immacolata nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, il calabrese monsignor Antonio Staglianò, ha iniziato il suo percorso di nuovo rettore della “chiesa degli artisti in Roma”. Non poteva esserci scelta più azzeccata da parte di Papa Francesco e del vicario generale della diocesi romana monsignor Baldassarre Reina. Don Tonino, come ama essere chiamato, non solo è il presidente della Pontificia Accademia di Teologia, ma è anche la figura religiosa più vicina al linguaggio dell’arte in tutte le sue espressioni, al punto da avere elaborato negli anni la cosiddetta pop-theology.
Nella sua omelia di esordio alla guida della Basilica di piazza del Popolo (dove si sono celebrati anche i solenni funerali, tra gli altri, di Fabrizio Frizzi e Maurizio Costanzo), monsignor Staglianò, vescovo emerito di Noto, ha detto che “l’unico grande artista è Dio, capace di creare capolavori come l’umanità”. Ha citato Dante e Gioacchino da Fiore, ma anche Roberto Vecchioni con la sua “chiamami sempre amore”.
Don Tonino si augura di rafforzare il ruolo della Basilica romana quale punto di riferimento non solo per gli artisti della diocesi di Roma, ma per tutti coloro che attraverso la musica, il teatro, il cinema, la televisione aiutano tutti “ad essere umani”. La loro missione – ha detto onsignor Staglianò – è “rigenerare l’umanità attraverso l’arte”.
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