Dal 2014, circa 500 minori e neomaggiorenni migranti, arrivati in Italia soli e senza alcun adulto di riferimento al loro fianco, sono stati accolti
nel Centro Myriam, un progetto per MSNA nato come SPRAR, ridefinito poi SIPROIMI e attualmente promosso dal Sistema Accoglienza Integrazione (SAI), che vede come ente titolare il Comune di San Pietro Apostolo e come ente gestore l’Associazione Carità e Amore.
Tale progetto – partito nel marzo 2014 - oggi è giunto al suo decimo anno di attività e celebra tale anniversario con meritato orgoglio e viva soddisfazione, per i risultati positivi raggiunti nel corso del decennio.
Dieci anni, in cui gli operatori del Centro hanno incrociato le storie di minori, in alcuni casi poco più che bambini, in altri adolescenti, giunti in Italia da soli, dopo viaggi spesso lunghi e pericolosi e che al Centro Myriam hanno trovato la protezione e l’accompagnamento di cui avevano bisogno, avviando così il proprio percorso di inclusione nel tessuto sociale.
Dai servizi di prima necessità – come docce, abiti, alimenti – al sostegno legale e all’assistenza sanitaria, dai corsi di lingua italiana ai laboratori artistici ed espressivi, sino all’orientamento alla formazione e alla ricerca del lavoro e alle attività culturali: tantissime le attività messe in campo e mirate alla accoglienza, protezione ed inclusione – attività che, da dieci anni, i ragazzi del Centro hanno l’opportunità di seguire, accompagnati in questo delicato percorso di integrazione umana e formazione sociale, dal continuo e attento sostegno di operatori specializzati, educatori, psicologi, operatori legali e mediatori culturali.
In tutti questi anni abbiamo assistito a profondi mutamenti nei flussi migratori che coinvolgono i minori, ma ciò che non è mai cambiato è la
stessa forte domanda di protezione e di inclusione che giunge dai ragazzi, che fortunatamente hanno resistito e superato percorsi spesso traumatici e dolorosi. A queste necessità il Centro Myriam del comune di San Pietro Apostolo ha cercato concretamente di dare una risposta, fornendo innanzitutto un luogo adeguato e sicuro, in cui i minorenni e i neomaggiorenni possono ritrovare lo spazio e il tempo per comprendere ed esprimere le proprie esigenze, vivere la propria adolescenza al riparo da rischi di sfruttamento e abusi, per progettare o riprogettare i propri percorsi di crescita.
Il giorno del compimento del 18esimo anno d’età, generalmente una festa per gli adolescenti europei, è per questi ragazzi un momento difficile di passaggio a una condizione di maggiore incertezza nel percorso legale e di accoglienza, che incute loro molto timore anche nei mesi precedenti. Per questo è fondamentale assicurare il passaggio dei minori alla maggiore età in modo protetto e legale, perché si arrivi a una piena inclusione umana, sociale e lavorativa, non dimenticando le vulnerabilità di partenza e gli ostacoli, affrontati da questi ragazzi e ragazze cresciuti lontano da casa.
In questo contesto di delicatezza e di difficoltà gestionale a livello burocratico, l’intera comunità del paese di San Pietro Apostolo - in dieci anni - ha da subito instaurato una valida rete di accoglienza e di sicura integrazione, tramite un processo di accoglienza mai invadente, sempre nel rispetto delle diversità culturali.
Oggi con orgoglio e soddisfazione celebriamo questi dieci anni di intensa attività, durante i quali molti sono stati i protagonisti diretti e indiretti di questa splendida avventura, a cominciare dall’Amministrazione Comunale, ente titolare del progetto e dal Sindaco Raffaele De Santis, in sinergia con l’Associazione Carità e Amore, ente gestore del progetto, con la Presidente Rosa Mazza, unitamente a tutte le associazioni di volontariato presenti sul territorio, tutti sinceramente operativi ed uniti in un progetto umanitario che ha contribuito a rendere questa piccola comunità, un luogo di grande accoglienza e integrazione.
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