di FRANCESCO IULIANO
La dignità del lavoro, l’indifferenza delle istituzioni, il contrasto all’arroganza della criminalità organizzata, sono alcuni degli argomenti sui quali gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico ‘Ercolino Scalfaro’ di Catanzaro hanno lavorato in occasione dell’appuntamento con i rappresentanti dell’associazione ‘La Tazzina della Legalità’.
Un incontro allestito nella sala ‘Cenacolo’ dell’Istituto Tecnico Settore Tecnologico ‘Ercolino Scalfaro’ diretto da Vito Sanzo al quale hanno partecipato, con il presidente dell’Associazione Sergio Gaglianese, la docente Elisa Tomasella, l’educatore finanziario Antonio Ranieri, il padre spirituale dell’Associazione, don Gaetano Rocca, il rappresentante sindacale e presidente del comitato locale Catanzaro/Lamezia dell’International Police Association, Emilio Verrengia, il promoter Ruggero Pegna, l’imprenditore Bruno Bonfà, il segretario provinciale del Coisp, Raffaele Maurotti.
In pretura i saluti della collaboratrice del dirigente scolastico, Alessandra Frijo.
Come per le altre tappe dell’Associazione, anche quella organizzata con i ragazzi dell’Istituto ‘Scalfaro’, è stata organizzata per far conoscere le storie, i consigli, le considerazioni e le esperienze degli 80 e più autori del libro ‘La Tazzina della Legalità’, edito da Giacovelli editore, presentato in anteprima nazionale il 25 ottobre del 2023 a Roma nella sala conferenze di Palazzo Theodoli-Bianchelli, all’interno della Camera dei Deputati.
“E’ importante - ha commentato Sergio Gaglianese - che i ragazzi inizino ad avere coscienza di ciò che accade nella quotidianità del nostro territorio. Questa iniziativa, mi riferisco alla nascita dell’Associazione, è arrivata per dare sostegno ad un imprenditore che nel luglio del 2022 è stato destinatario di un attentato incendiario che ha distrutto parzialmente una parte della sua azienda. L’azienda è la Guglielmo caffè, una realtà imprenditoriale mi portatissima per l’economia del territorio. Un’azienda conosciuta anche oltre i confini nazionali ed europei. Con gli studenti dello Scalfaro è stata un’altra esperienza che ci dà la forza e la volontà ad andare avanti nella nostra iniziativa. Diffondere la cultura della legalità nelle scuole riteniamo sia fondamentale se si vuole, per davvero, offrire ai giovani spunti e suggerimenti che potrebbero aiutarli a muoversi nella vita di tutti i giorni”.
Un incontro animato soprattutto dalla partecipazione attiva degli studenti che, seguiti dalle docenti Giusy Scarpino, Giada Loprete e Serafina Chimnirri, hanno proposto quesiti ed offerto spunti di riflessione.
“Quello della legalità - ha commentato la docente Elisa Tomasella - è un problema serio, che esiste ed è diffuso. I ragazzi hanno un atteggiamento di poca responsabilità nei confronti della società avendo poco interesse di quello che accade nel reale. E questo potrebbe essere un problema negli anni perché, se non si rendono conto che questo atteggiamento potrebbe compromettere il loro futuro, vuol dire che il disinteresse, che è il migliore alleato dell’illegalità, avrà la meglio”.
Di rispetto delle regole ha parlato agli studenti anche don Gaetano Rocca. “Oggi - ha detto - non diremo cose importanti. Non ascolterete cose originali. Di mafia se ne parla sempre e sempre con le stesse parole. Oggi siamo qui per Ri-cordare - come diceva il giudice Borsellino -, cioè portare al cuore del nostro interesse il fenomeno mafioso dell’illegalità. Se vogliamo per davvero costruire una convivenza civile, dobbiamo soprattutto rispettare le regole. Solo così possiamo mostrare rispetto per la pace sociale e costruire quella civiltà dell’amore che Giovanni Paolo II ci ha invitato a costruire per le nostre strade. Iniziamo a cambiare i nostri paradigmi. Siamo sempre stati abituati a considerare la libertà come qualcosa che finisce quando inizia quella dell’altro. Dobbiamo invece imparare che la nostra libertà finisce quando finisce quella dell’altro. Se c’è qualcuno accanto a noi che non può vivere libero, stiamone certi che prima o poi la stessa cosa potrebbe capitare anche a noi. E’ questo il senso di una libertà che finisce quando finisce quella degli altri. Per il futuro - ha concluso don Gaetano - cercate qualcosa che valga, piuttosto che qualcosa che costa”.
Di educazione finanziaria e dei rischi della rete in materia finanziaria, ha parlato ai ragazzi Antonio Ranieri invitandoli a chiedere consigli ai ‘grandi’ e/o a rivolgersi ai professionisti del settore prima di avventurarsi in situazioni che potrebbero rivelarsi pericolose.
Di interesse, in ultimo, i contributi offerti da Ruggero Pegna e da Emilio Verrengia che, nell’occasione, ha avuto parole di vicinanza e di solidarietà verso gli operatori delle Forze di Polizia “che negli ultimi giorni - ha detto - sono stati fatti oggetto di aggressioni anche di natura mediatica, mettendo in discussione l’impegno quotidiano per garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini”.
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