A scuola manca il sostegno. Lo sfogo di un papà di San Floro: "Bimbi abbandonati a se stessi"

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Foto di archivio
  18 settembre 2019 16:18

di PAOLO CRISTOFARO

E' iniziata la scuola da pochi giorni anche in Calabria, ma qualcuno (lo diciamo con dispiacere) non può usufruirne pienamente. Thomas Campbell Clark - che è stato Procuratore generale degli Stati Uniti negli anni della presidenza Truman - diceva: "Un diritto non è ciò che ti viene dato da qualcuno, ma è ciò che nessuno può toglierti." E l'Italia, il paese dove si abusa in ogni occasione della parola "diritto",  è spesso il paese dove, purtroppo, bisogna lottare con forza anche per qualcosa che, appunto, nessuno potrebbe togliere; bisogna lottare per spiegare - quasi sempre a chi "sta in alto" e quindi dovrebbe meglio comprendere - che alcune cose non possono aspettare e che le persone vengono prima della burocrazia e delle inefficienze amministrative. E' il caso di un bambino residente a San Floro (CZ) che frequenta l'Istituto Comprensivo "G. Sabatini" di Borgia.

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E questa storia - la storia di un diritto fondamentale che deve essere chiesto come fosse un favore (cioè quello all'Istruzione e all'assistenza) - ce la racconta il padre S.A.. Il bambino (classe 2005) è affetto da Sindrome di Down e richiede perciò particolari attenzioni e supporto costante. Come in moltissimi altri casi registrati in Calabria in questi giorni, frequenta con difficoltà l'Istituto Scolastico per la mancanza dell'insegnante di sostengo e di adeguate figure di assistenza "all'autonomia e alla comunicazione", previsti dagli art. 42-45 del DPR 24/07/1977 n° 616 e dagli art. 12-13, comma 3, Legge 104/92.

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"Mio figlio vive questa situazione particolare.  E' indispensabile per lui la presenza di opportune figure di riferimento e di sostegno per affrontare la realtà scolastica quotidiana. Ci sono anche altre persone nella stessa condizione" ci spiega il papà, preoccupato per la dinamica dei fatti. "Abbiamo preso contatti con l'Istituto e con i responsabili già da tempo - l'anno scorso mio figlio frequentava già la medesima scuola - ma ad inizio settembre, per ricordare le nostre difficoltà, abbiamo inviato anche una comunicazione scritta, per avere maggiori garanzie. L'anno scorso c'era un'insegnante di sostegno, trasferita ora in altra sede senza che nessuno abbia provveduto a farla sostituire" spiega il genitore. "La scuola è iniziata e nessun docente di sostegno è ancora stato nominato per la scuola di mio figlio, gestito con grande difficoltà dagli insegnanti ordinari. E' impensabile che nessuno consideri le condizioni di moltissimi bambini e ragazzi come mio figlio che, nelle varie scuole, si stanno trovando praticamente abbandonati a se stessi."

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Difatti i casi, notati in questi giorni, sono molti. Difficoltà con le graduatorie e con la chiamata dei docenti, stanno costringendo l'USR a chiedere alle scuole stesse di chiamare i docenti in base alle graduatorie d'Istituto. Comprensibili i problemi amministrativi e conseguenti ritardi - nonostante comunque bisognerebbe già partire preparati, dato che la data di apertura delle scuole si conosce in anticipo - ma molto più comprensibili e giuste sono le richieste dei genitori con difficoltà come nel caso menzionato, dove la persona in questione - un bambino - necessità del rispetto di diritti che valgono più di qualunque intoppo burocratico e che sono inalienabili. 

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