di PAOLO CRISTOFARO
Uno scontro aperto quello che si è palesato oggi pomeriggio, in Cittadella regionale, (LEGGI QUI) tra l'assessore all'Istruzione, Sandra Savaglio con la direttrice dell'Ufficio Scolastico Regionale, Maria Rita Calvosa - da una parte - e dall'altra i sindaci dei comuni calabresi. "Siamo fiduciosi per il 14 settembre. Speriamo di farcela, anzi invito tutti quanti a mettercela tutta per farcela", le parole dell'assessore Savaglio. "La scuola calabrese si sta preparando per poter iniziare a lavorare in sicurezza", ha spiegato la Calvosa, asserendo che "come annunciato dal Ministro la scuola dovrebbe ripartire dal 14".
Di tutt'altro avviso - e su questo sono stati molto chiari - i sindaci calabresi, da Catanzaro, a Vibo, a Lamezia, a Rende, accompagnati dalla voci di molti altri amministratori delle città calabresi, profondamente contrariati rispetto alla prospettiva di riaprire dal 14. "Cosa ce ne facciamo di poteri straordinari senza risorse?", l'esclamazione del sindaco di Vibo Valentia, Maria Linardo. "Sono necessari interventi di adeguamenti degli istituti", ha spiegato. "Il 14 settembre sembra un po' vicino per essere pronti ad affrontare la sfida. Se posso dire la mia, disporrei l'apertura per il 1° ottobre", il commento invece del sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. "E' una corsa contro il tempo", ha aggiunto. "Dalla riunione sta uscendo fuori un dato. Il Covid ci aiuta poco a semplificare interventi in molti casi già previsti. Poi siamo ad agosto, è difficile reperire sia le ditte che il materiale. Se si vuole aprire davvero a settembre io vedo un problema molto serio", l'osservazione del sindaco di Rende, Marcello Manna.
Il sindaco di Catanzaro, invece, Sergio Abramo, sul problema si era già espresso, prospettando un'apertura più probabile per il mese di ottobre. Oggi, in regione, ha ribadito la sua linea di pensiero. "Pur volendo utilizzare altri immobili a disposizione della provincia, non ci sarebbero neppure i tempi per adeguarli ed adattarli ad aule scolastiche, che devono essere a norma", ha detto. Ha chiesto pure risposte concrete circa le risorse e gli incentivi a disposizione dei comuni per poter operare nella pratica. Una disputa, quella di oggi, che fa ipotizzare settimane calde - e non per l'estate - prima di settembre. Settimane in cui la Calabria, insieme al resto d'Italia, sarà chiamata concretamente a dimostrare se la scuola sia pronta a partire o meno.
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