A Soverato presentazione dei libri che raccontano il cibo e la politica

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  12 agosto 2019 13:14

Si preannuncia una serata all'insegna del cibo, della politica, del Sud, quella di domani, 13 agosto, che si terrà nello spazio Mondadori-Incontro all'interno della Ex Comac, a Soverato.

Ci saranno, infatti, le presentazioni di due libri. "Il colore del cibo. Geografia, mito e realtà dell'alimentazione mediterranea" di Vito Teti, un libro che, come si può evincere dal titolo, si occupa del cibo, ma non in maniera banale. "Il pane, l'acqua, la pasta, le erbe, la carne e poi la fame, l'abbondanza, l'immaginario, le nostalgie, le utopie alimentari dei popoli mediterranei sono i protagonisti di questo "racconto del cibo". Sorta di breviario alimentare, Il colore del cibo vuole interpretare l'alimentazione mediterranea come espressione di una civiltà fondata sul senso dell'ospitalità, della sacralità del cibo, del mangiare insieme."

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"La genovese. Una storia d'amore e di rabbia" di Enrico Fierro, è il secondo libro che verrà presentato durante la serata di domani. Un romanzo che ha come vero co-protagonista il sud. "Frank ha un nome straniero, ma è italianissimo, un figlio del sud. Da subito capisci che è un fuoriposto, uno che naviga proprio male nelle acque del mondo di oggi. Giornalista da una vita, è da sempre costretto a raccontare i personaggi della ridicola commedia italiana. Quelli che affollavano il mondo dorato della sua "direttora", grandissima animatrice dei salotti dove si decidono fortune e carriere, e che il potente segretario del partito aveva voluto al comando della sgangherata nave del giornale. Oppure Pellegrino Diotallevi, in arte Pel. Un pezzo di malacarne che aveva fatto i soldi con le macchine usate a Durazzo e con la monnezza che importava dall'Italia, ed era riuscito in un'impresa unica: fregare ai poveri la loro fame e trasformarla in un business. Frank, divorato dalla raggia - la rabbia, nel suo dialetto - è stato sempre un uomo contro. Perché il suo mondo era un altro. Quello di Peppino Matarazzo, di mestiere edicolante, che gli insegnò ad amare i giornali e da morto volle che lo scemo del paese gli cantasse in chiesa "Bella ciao". Il suo mondo era quel vecchio professore di violino incontrato sulle rive di un fiume a Prizren, in Kosovo. Il maestro elementare di quel piccolo borgo sullo Jonio che spendeva i pochi soldi dello stipendio per i libri e per alimentare la sua idea di comunismo. Oppure Peppino Gagliardi, che non vinse un Festival di Sanremo per colpa di una censura scandalizzata. Insomma, gli sconfitti pieni di dignità e umanità che aveva incontrato nella sua vita."

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All'incontro dialogheranno con gli autori Sarino Branda, direttore di Confindustria Cosenza, e Pietro Melia, Presidente Pro Loco di Soverato.

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