di CARMINE MUSTARI
Giornata di riflessione su bullismo, cyberbullismo e dipendenza da smartphone quella che si è svolta a Taverna nella sala Conferenze della Bcc Calabria. Tema dei lavori “Sii gentile non prepotente”. Ad aprire i lavori Maria Rosaria Sganga; dirigente Ic Taverna, che dopo i saluti di rito ha presentato i promotori e i relatori presenti. Domenico Mauro nel suo intervento ha dichiarato: "È un onore partecipare stamattina alla conferenza "Sii gentile, non prepotente" sui temi del bullismo, cyber bullismo e dipendenza da smartphone. Ringrazio la sede bcc Calabria ulteriore di Taverna che ci ha ospitati nella confortevole e funzionale sala convegni. Ringrazio i rappresentanti dell'Istituto comprensivo di Taverna che ha promosso l'evento su indicazione della dirigente scolastica Maria Rosaria Sganga, tutto organizzato in modo impeccabile dalla docente Caterina Amelio coadiuvata dalla professoressa Rossana Tallarico e da tutto il corpo insegnanti. Un ringraziamento particolare alle componenti dell'associazione "Il Seme della Gentilezza", Flavia Grampone, Cristina Magro, Giovanna Massara, Simona Spinelli e Rossana Tallarico che mi hanno accompagnato, sostenuto, coadiuvato e coinvolto in modo magistrale i partecipanti con professionalità e competenza. Grazie, soprattutto, ai protagonisti dell'evento: gli alunni che hanno partecipato attivamente e con interesse vero".
"L’argomento che tratterò con voi in questa importante giornata molto significativa, - ha proseguito - è la comunicazione ai tempi di internet, cioè come sta cambiando l’uso della parola nel mondo del web, dei social media, cioè in tutti quei mezzi di comunicazione che permettono di mettere in contatto le persone e farle incontrare virtualmente". E' poi Intervenuta Aurora Canino con il tema sulla comunicazione nell’era di internet: "Ho diviso questo argomento in due parti, la prima in modo molto sintetico si basa su come dovrebbe essere la comunicazione umana per risultare sana ed efficace, e come è la nostra comunicazione. La seconda motivazione è che Le parole ci definiscono. Raccontano chi siamo e in cosa crediamo. Hanno il potere di abbracciare o respingere, accogliere o ferire, possono farci avvicinare o aumentare le distanze, ci permettono di costruire relazioni di qualunque tipo: affettive, amicali, professionali". A tutto ciò si aggiungevano le performance degli alunni, che con diversi interventi hanno ricostruito alcune situazioni tipiche del comportamento del bullo, recite, canzoni e riflessioni per dire quanto sia dannoso e pericoloso il bullismo, quanto sia crudele la mancanza di inclusione di soggetti dal carattere debole.
Foto: L’attenta assemblea quella degli alunni tavernesi
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