DI NICOLO' GALLELLO
Il secondo incontro della rassegna letteraria itinerante Liber@estate, andato in scena venerdì pomeriggio, ha presentato l’ultima fatica letteraria della giornalista e scrittrice Daniela Rabia, “A un metro da voi”.
La manifestazione, inizialmente prevista all’anfiteatro comunale di Montepaone, a causa del maltempo, è stata spostata presso la sala consiliare dello stesso Comune.
Diversi i discussants intervenuti per l’occasione: l’editore Emanuele Bertucci, Mediano editore, il Presidente della Fondazione V. Scoppa, Sandro Scoppa, il Sindaco del comune di Montepaone, Mario Migliarese, l’assessore al turismo, Francesco Lucia, tutti magistralmente moderati dal giornalista, Francesco Pungitore.
La serata di festa è stata impreziosita dalle calde e toccanti note del gruppo, Open Space, gruppo musicale così composto: Francesco Citriniti alla tromba, il dott. Saverio Palermo, chitarra e voce, Franca Canepa al basso, che hanno allietato e fatto riflettere le persone in sala con brani composti dallo stesso Palermo.
Tra gli altri, è stata presente la biblioteca Non ci resta che leggere di Soverato, polo culturale che da diversi anni partecipa alla rassegna letteraria, qui rappresentata da Eleonora Fossella che, nel suo intervento, ha spiegato come la biblioteca abbia cercato di portare avanti il proprio lavoro anche in quarantena, sfruttando i diversi canali social e le dirette streaming.
“A un metro da Voi”, è il primo romanzo scritto in Italia che affronta la tematica del Coronavirus. L’autrice, Daniela Rabia, lo ha scritto questo romanzo in 30 giorni durante il periodo di lockdown. "Durante questo lungo periodo di afflizione da Covid -dice l’autrice- sono stati curati molti corpi ma è necessario curare anche le anime delle persone. È questo l’intento salvifico della scrittura".
Con questo romanzo la scrittrice ha voluto dare spazio ad una letteratura positiva, mandando un messaggio di speranza e un augurio rivolto ai giovani che abbiano, prima o poi, il sacrosanto diritto di avera libertà di scelta.
I protagonisti dei suoi libri sono spesso giovani che scelgono di restare, di mettersi in gioco in una terra inquieta, di provare a fare qualcosa, sollevare il velo di immobilismo che cinge alla gola questa terra quasi a volerla soffocare.
Nel corso della manifestazione, Francesco Pungitore introducendo il libro si è soffermato sul racconto di viaggio ed esplorazione della Calabria compiuto dall’autrice; ha messo in evidenza come l’autrice lasci sempre questo sfondo di speranza, una speranza che non è mai disillusa.
Lorian, il giovane 25enne protagonista del libro, è Luce, Ottimismo, Ribellione, Ironia, Amore, Novità.
Questi, trae fiducia e speranza dalla situazione di isolamento che vive. La condizione di chiusura lo porta ad avere un’occasione per ripensare sé stesso e dare un senso anche al dolore e alla sofferenza, per ripensare al ruolo che non giocano i suoi pari in una situazione di questo tipo, scegliendo di contravvenire alle regole per contrastare la diffusione del virus.
Il giovane affronta la paura del Covid in modo particolare: vive per la prima volta la dimensione domestica e dell’isolamento; mette a nudo le proprie paure, i timori, la percezione del disagio vissuto da un giovane "distante dai giovani" per modo di pensare, spesso di agire. Insieme alla nuova e spiazzante esperienza di venir proclamato dottore davanti ad un monitor, davanti una commissione di laurea spesso disinteressata che fa perché deve. La tristezza per il mancato festeggiamento per il traguardo ottenuto.
Tutti elementi, questi, che caratterizzano Lorian e tutti i giovani che come lui hanno vissuto questo momento storico così surreale ma vero, per citare le parole d’apertura del romanzo.
Si tratta di un libro che l’autrice ha scritto, con grande maestria autoriale, in breve tempo e, che, chi vi scrive ha letto in una notte, tutto d’un fiato senza pause, tanta era la voglia di arrivare alla fine.
In questo libro, Daniela Rabia ha voluto fare una dedica speciale a tutti coloro che non ce l’hanno fatta, al personale medico e paramedico che ha combattuto questa battaglia senza tregua, alle forze dell’ordine e a tutti coloro che hanno mandato avanti il Paese. Il pensiero più accorato lo ha dedicato a tutti i sopravvissuti di questa guerra contro un nemico invisibile, a tutti coloro che devono portare il peso di chi è caduto e devono avere la forza di risollevarsi dall’urto di un nemico che sembrava invincibile.
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