"Vista la cassa di risonanza che la notizia ha avuto, mi corre l’obbligo, in qualità di coordinatore clinico della Breast Unit della Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro di rispondere alla signora, che lamenta impossibilità a ricevere cure idonee in Calabria per la patologia di cui lei è affetta, il tumore della mammella".
Così in una nota del coordinatore Clinico Breast Unit – AOPC Catanzaro Francesco Abbonante. "Da oltre un anno - prosegue - abbiamo attivato nella nostra organizzazione multidisciplinare per la cura del tumore della mammella nella Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, un numero dedicato 0961 883241 mediante il quale le donne che osservano insorgenza di patologia mammaria, ricevono entro tre giorni visita combinata di chirurgo senologo e radiologo interventista, i quali valutano l’opportunità di eseguire ecografia mammaria, mammografia e se necessita biopsia del nodulo".
"Da quel momento entro 7 giorni si ha, - si legge ancora - da parte di anatomopatologi dedicati, la risposta del micro istologico, che ci fa conoscere le caratteristiche biologiche del tumore e ci fa comprendere se la malattia va trattata immediatamente mediante intervento chirurgico, sia esso quadrantectomia o mastectomia con ricostruzione, ovvero se la chirurgia deve essere preceduta da trattamento chemioterapico.
"Nessuna donna che si rivolge al nostro centro attende, come lei afferma, lunghe liste d’attesa, ma, ognuna di esse, segue, - incalza Abbonante - immediatamente il percorso diagnostico terapeutico personalizzato, accompagnata dai nostri medici, dalla psico-oncologa, dagli infermieri dedicati, dal case manager. Talvolta, andare immediatamente sul tavolo operatorio, senza conoscere prima le caratteristiche biologiche del tumore, può essere controindicato, questo lo spiegano bene i protocolli scientifici delle società internazionali e nazionali. Se si sbaglia la modalità di cura si rischia di inficiare il risultato finale. Vede cara Signora, con lei abbiamo fallito la nostra mission, ancora una volta. La Conferenza Stato / Regioni del 18.12.2014 imponeva alla Regioni di attivare le Breast Unit entro il 2016, finalmente la regione ha recepito questo obbligo ed ha promulgato il DCA 100".
"La legge Europea ed Italiana sancisce che, per potere curare il tumore della mammella, - incalza - bisogna avere una completa organizzazione multidisciplinare dedicata , fatta da chirurghi senologi, radiologi interventisti dedicati, chirurghi plastici, anatomopatologi dedicati, oncologi medici dedicati, radioterapisti dedicati, medici nucleari, psico oncologi , genetisti, fisiatri , ed inoltre ingegnere biomedico, case manager, infermiere dedicato, fisioterapista, ed il data manager che raccoglie i dati dei casi trattati e delle procedure eseguite e li sottopone mediante informatizzazione del centro, al controllo delle società scientifiche internazionali e nazionali. Tutto questo all’Azienda Pugliese Ciaccio di Catanzaro è già realtà e, per riprendere le sue affermazioni, tutto in tempi brevissimi e senza spese. Pensate quanto è diventato complesso curare, secondo dettami scientifici, il tumore della mammella".
"Compito delle Breast Unit è di evitare la migrazione sanitaria, dando umanità e professionalità al servizio e come affermavo in precedenza, dare una cura più personalizzata alla paziente, seguendo alla lettera i protocolli internazionali. Chi mi conosce, - conclude - sa che nella nostra Brest Unit sono accolti sia i pazienti che i loro medici curanti, con cui confrontarsi, per il bene della ammalata, per cui, se ne avesse piacere, invece di partire per Roma, tenga presente che la nostra Breast Unit è pronta ad accogliere immediatamente lei ed il collega di sua fiducia, per un trattamento personalizzato, completo e rapido. Il nostro unico dovere è di sorvegliare che tutto il percorso diagnostico terapeutico segua i dettami previsti dai protocolli universalmente accettati, perché, come amo concludere le argomentazioni quando si parla di patologie mammarie, noi abbiamo solo un nemico: il cancro".
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