di ALESSIA DE SANTO
Si è tenuto questa mattina davanti alla prefettura di Catanzaro, il sit in che vede in atto uno sciopero nazionale per protestare contro il taglio di appalti che l'azienda leader TIM sta effettuando, costringendo così ad a vedere più di mille operatori dell'azienda Abramo Customer Care Calabria in cassa d’integrazione.
Già da tempo l’azienda di call center Abramo ho fatto parlare di sé a causa dei tagli al personale dovuti a problemi interni, che ha visto veri è proprio disagi nei confronti dei suoi dipendenti, eppure ora la situazione è addirittura peggiorata grazie alla scelta di TIM di chiudere il trenta percento dei contratti affidati alle aziende italiane. Si parla di intelligenza artificiale, questa sarebbe l'effettiva causa di questo bilancio, che vede in ginocchio L’azienda calabrese alla quale addirittura il sessanta percento del lavoro è stato tagliato.
Ci sarebbero già, effettivamente le aziende disponibili per poter trasferire i dipendenti lasciati a casa, eppure ancora nessuna mossa effettiva come spiega Alberto Ligato (Cgil). Poco chiara le risposte della TIM che per adesso non riescono a spiegare la loro posizione in merito al futuro di questi mandati. Seppure esisterebbe già una clausura: una riforma che attesti proprio il passaggio diretto da in azienda ad un’altra senza l’obbligo di lasciare i dipendenti in cassa d’integrazione. Vedremo quindi se verrà utilizzata in breve tempo, infatti proprio il 26 del mese corrente ci sarà un incontro presso il ministero per discutere della partenza TIM che tiene in bilico ben tre aziende nella nostra regione così da riuscire a capire le sorti dei vari customer care calabresi.
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