Abusi, fede e rinascita: a Catanzaro la testimonianza di Siria Scarfò nell'ambito di "Libri e Bollicine"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Abusi, fede e rinascita: a Catanzaro la testimonianza di Siria Scarfò nell'ambito di "Libri e Bollicine"
Da sinistra: Salvatore Sangiuliano, Elisa Chiriano, Siria Scarfò
  21 giugno 2025 13:48

di IACOPO PARISI

Banner

Nell'elegante cornice dell’Hotel Guglielmo, all'interno della l’XI edizione della rassegna culturale “Libri & Bollicine”, si è svolta ieri una presentazione che difficilmente lascerà indifferenti: Mi svelo, il libro autobiografico di Siria Scarfò, è un viaggio intenso e crudo tra abusi, fede e identità, un grido di verità che attraversa la vergogna per arrivare alla rinascita.

Banner

Banner

Ad aprire la serata è stato Salvatore San Giuliano di Anno Zero, azienda leader nell’organizzazione di eventi culturali, che ha dato il benvenuto ai presenti sottolineando l’importanza di affrontare tematiche spesso silenziate con la forza della testimonianza e il valore della parola scritta.

Elisa Chiriano, giornalista che ha moderato il dialogo, ha introdotto l’opera con toni toccanti: “Può sembrare un romanzo, ma è una autobiografia. Entriamo in punta di piedi in una storia dura, ma raccontata con delicatezza. Siria riesce a portare nella sua vicenda anche chi non ha mai vissuto situazioni simili. È un libro che attraversa il buio, ma tiene accesa la fiaccola della fede”.

Mi svelo è il mio viaggio tra abusi, fede e omosessualità”, racconta l’autrice. “È la mia vita, la mia anima, il mio vissuto e il mio dolore, ma anche la mia voglia di rinascita. Ho provato tutte le chiavi, ma nessuna apriva quella porta. Così ho deciso di sfondarla”.

Nel libro, con prefazione di Emanuela Gemelli, Scarfò ripercorre la sua infanzia segnata da abusi iniziati a 9 anni da parte di un sacerdote, durata fino ai 17 anni, età in cui entrò in convento. “Lui è il mio carnefice. L’ho chiamato così dalla prima all’ultima pagina. Mi aveva promesso che avrei potuto servire messa, anche se nel mio paese non c’erano bambine chierichetto. È da lì che è iniziato tutto”.

Nonostante la violenza fisica e psicologica subita, la fede non viene abbandonata. Anzi, diventa parte fondante della sua vita: “Sono rimasta in convento per 12 anni, di cui 7 da missionaria in Messico. È lì che ho parlato per la prima volta degli abusi. Prima vivevo nel silenzio, nella vergogna. Ho sofferto di crisi di panico, insonnia, attacchi di ansia.” E il dolore non si è fermato con l’ingresso in convento. Siria racconta anche di aver subito abusi psicologici da due suore nei primi anni della sua vita religiosa. Un ulteriore trauma, che tuttavia non ha scalfito del tutto la sua fede: “Per fortuna ho incontrato anche suore e sacerdoti capaci di restituirmi fiducia, di aiutarmi a risalire. Se oggi sono qui, lo devo anche a loro”.

Ma Mi svelo non è solo denuncia. È anche un inno alla verità e alla consapevolezza: “Non è una vendetta. È una verità che deve essere detta. Non posso permettere che la paura della reazione di chi mi ha fatto del male mi impedisca di salvare altre vite. Il problema non è ciò che c’è nella Chiesa, ma ciò che la Chiesa tace”

La sua omosessualità, vissuta da sempre, è un altro dei temi cardine del libro: “C’è chi pensa che l’omosessualità sia una conseguenza degli abusi. Forse sì, forse no. Non ho una risposta. Quello che so è che oggi sto bene con una donna. Mi sento finalmente me stessa. Alla fine, l’amore è ciò che ti fa stare bene”.

Nel corso dell’incontro, Siria ha condiviso un dettaglio ancora più doloroso e rivelatore: non è stata l’unica vittima. Parlando con un altro ragazzo che frequentava la stessa parrocchia, ha scoperto che anche lui aveva subito abusi da parte dello stesso sacerdote. “Avevamo la stessa età. Questo dimostra che questi orchi non guardano il genere, non gli importa se sei un bambino o una bambina. Lo fanno perché possono, perché il sistema glielo permette”. 

È in questa complessa tessitura di ferite e rinascite che Mi svelo diventa molto più di un libro: è una missione. L'autrice lo dedica a "Siriuccia", la bambina che è stata: “Non sono io che parlo a lei, è lei che parla a me. È la sua voce che ho messo in queste pagine. Ed è anche per lei che oggi ho il coraggio di raccontare tutto questo”.

La presentazione si è conclusa con applausi e momenti carichi di emozione, segno che la testimonianza di Siria Scarfò ha lasciato un segno profondo nei presenti. Mi svelo non è solo un libro: è un atto di coraggio. È una porta abbattuta affinché altre possano finalmente aprirsi. A chiudere l’incontro, il consueto giro di bollicine offerto dalla compagnia, nel perfetto spirito dell’iniziativa Libri & Bollicine, che ancora una volta ha saputo unire cultura e condivisione, dando voce a storie che meritano di essere ascoltate.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner