
Si è concluso ieri, davanti al GUP dottoressa Merlini, il processo con rito abbreviato nei confronti di un imputato accusato di violenza sessuale su minore per un fatto accaduto in provincia di Catanzaro. Il giudice ha emesso una condanna a 4 anni e 4 mesi di reclusione, accogliendo in parte la richiesta della pubblica accusa, che aveva domandato 3 anni e 6 mesi riconoscendo le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante, la continuazione e il rito abbreviato.
La madre del minore, costituitasi parte civile, ha ottenuto una provvisionale immediatamente esecutiva a titolo di risarcimento.
L’avvocato Simona La Falce ha assistito la parte civile nel procedimento.
Il caso, oltre alla rilevanza giudiziaria, richiama ancora una volta l’attenzione sull’importanza di denunciare episodi di abusi, affinché le vittime – specialmente se minorenni – possano trovare il coraggio di rivolgersi alle istituzioni senza paura di non essere credute o di subire il pregiudizio della società. Spesso, infatti, la vergogna e il timore del giudizio altrui impediscono di chiedere aiuto, lasciando impuniti reati che distruggono la vita di chi li subisce.
Il monito che emerge da questa vicenda è chiaro: la giustizia può e deve fare il suo corso, ma è fondamentale che chi è vittima di violenza trovi il coraggio di parlare. Solo così si può rompere il silenzio e garantire protezione a chi è più vulnerabile.
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