Abusivismo pubblicitario, il Comune di Catanzaro sanziona oltre 100 responsabili  

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images Abusivismo pubblicitario, il Comune di Catanzaro sanziona oltre 100 responsabili  
Palazzo De Nobili
  09 maggio 2024 16:46

Un’operazione che segna, per la prima volta, la volontà precisa da parte dell’Amministrazione comunale di mettere ordine al settore dell’impiantistica pubblicitaria e prevenire e contrastare il fenomeno dell’abusivismo. La Polizia Locale ha portato a termine un censimento totale dei manufatti destinati ad attività pubblicitaria di grandi dimensioni. 

All’esito della verifica, effettuata a distanza di oltre dieci anni dalla precedente, sono risultate oltre 150 le strutture attualmente esistenti utilizzate dalle agenzie di settore. Dai successivi controlli è emerso che la maggior parte degli impianti è stata installata, su suolo pubblico o privato, senza un valido titolo autorizzativo, a dispetto di quanto prevedono i regolamenti in materia di urbanistica e le disposizioni del Codice della strada. Sono state notificate sanzioni per un valore di 430 euro ai soggetti responsabili, per circa cento dei manufatti in questione. 

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L’Amministrazione non si era mai spinta così oltre nel reprimere i frequenti casi di installazione abusiva degli impianti pubblicitari presenti in tutta la città. E’ un altro esempio di quella rivoluzione della normalità su cui, tra tante difficoltà, crediamo fortemente e che non può non partire da azioni concrete utili a ripristinare la legalità. 

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Questa complessa operazione è il primo passo di un percorso che, nel lungo termine, ci consentirà di mettere a gara, per la prima volta, il relativo servizio, verificare anche la regolare corresponsione delle imposte sulla pubblicità ed incassare tutte le somme previste per l’utilizzo degli impianti in maniera puntuale. 

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Risultati e obiettivi per cui è stato e sarà fondamentale l’impegno, per ciascun ambito di riferimento, degli assessori Antonio Borelli, Marinella Giordano e Giusy Iemma. 

L’Amministrazione non si può più girarsi dall'altra parte e privarsi degli introiti che derivano da questa attività.

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