Accadde oggi. 28 agosto 1528, quando Catanzaro sconfisse i francesi e Carlo V la riempì di orgoglio

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28 agosto 1528: Sangvinis Effvsione, in onore della sanguinosa battaglia
  28 agosto 2020 17:41

 28 agosto 1528, Catanzaro sconfigge l'assedio francese e riceve gli onori di Carlo V.

Agli inizi del 1500, l'avvento della dominazione spagnola sul Regno di Napoli vide Catanzaro schierarsi fortemente a servizio del monarca spagnolo Carlo V. Carlo oltre ad essere il monarca di Spagna al tempo era anche Imperatore del Sacro Romano Impero e governava su un territorio tanto grande ed esteso, da essere descritto come l'Impero dove non tramontava mai il sole.

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Nello stesso periodo il Re di Francia, Francesco I, non accettando l'incontrastata supremazia spagnola, organizzó la conquista del Sud Italia, coinvolgendo in quest'operazione anche la città di Catanzaro. I francesi nel tentativo di conquista inviarono nella città calabrese un forte esercito che contava circa 35 000 uomini, guidato dal generale Odet de Foix De Lautrec. Dall'altra parte, le schiere a difesa della città erano di tre volte inferiori rispetto ai numeri su cui potevano contare i francesi, con soli 11 000  uomini (di cui 6000 catanzaresi) guidati dal Viceré della Provincia di Calabria, Don Pedro D'Alarcon de Mendoza, pronti a difendere la città fino alla morte. L'attacco francese prese il via nell'estate 1528, Catanzaro venne assediata per settimane. Gli invasori provarono in tutti i modi a far desistere i catanzaresi, non solo militarmente, con azioni come l'incendio di  campi e frutteti, finalizzati a ridurre la popolazione alla povertà e alla disperazione. I cittadini catanzaresi non si piegarono alle mosse francesi e risposero fondendo i loro metalli e coniando da questi una moneta cittadina provvisoria. Nel frattempo la difesa della città venne organizzata in 10 presidi, che ricevettero l'ordine di uscire dalle mura e affrontare i francesi in campo aperto. Così fu e dopo un'epica battaglia i catanzaresi la spuntarono, infliggendo una sonora sconfitta ai danni dei francesi che si ritirarono. Il 28 agosto 1528, i francesi rimossero l'assedio.

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La città che aveva dimostrato coraggio e  fedeltà alla corona  venne ricompensata dall'Imperatore Carlo V con un gesto di grande valore, la possibilità di poter utilizzare come suo simbolo l'Aquila Imperiale, recante sul petto uno scudo che raffigura i tre colli della città sormontati da una corona. L'aquila inoltre regge col becco un nastro azzurro riportante il motto: Sangvinis Effvsione, in onore della sanguinosa battaglia. Nello stesso periodo a Catanzaro fu concessa l'esenzione dai tributi e la facoltà di battere moneta recanti su una faccia la scritta "Obsisso Cathanzario" e sull'altra "Carol. V S IMP".

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Ancora oggi la tenace resistenza all'invasione francese riecheggia nell'identità catanzarese, nel suo simbolo e nella frase con la quale l'Imperatore Carlo V descrisse e ribattezzò la città: Magnifica et Fedelissima.

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