Non si spegne la polemica per l'accesso alla spiagge per i diversamente abili nonostante le rassicurazioni del Comune. Dettagliata la nota che arriva dal Catanzaro Inmovimento. "Come ogni anno si ripropone l'annosa problematica relativa agli accessi alle spiagge libere per i diversamente abili. Una battaglia che, seppur oramai da diversi anni, ci vede impegnati insieme al consigliere comunale Eugenio Riccio in prima linea. Nonostante ci si scontra contro il muro dell'ignoranza e del pressapochismo di chi "oggettivamente" non è in grado di amministrare e soprattutto di programmare i servizi che ogni amministrazione comunale degna di questo nome deve erogare ai cittadini.Mai così in basso, infatti, il livello di inconsistenza amministrativa da parte di un settore, i lavori pubblici comunali, che al contrario dovrebbero segnare la differenza, spesso in positivo, per ogni buona amministrazione. Al contrario, purtroppo, siamo costretti a registrare, anche quest'anno, malgrado la stagione estiva sia oramai iniziata, che alle persone con problemi fisici e di conseguenza ai loro familiari, è in parte preclusa la possibilità di raggiungere il "mare" in "autonomia" perchè le passerelle sulle spiagge non rispettano le previste normative di legge: non sono accessibili dal lungomare causa barriere architettoniche (leggi scale) e quelle posizionate non arrivano fino alla battigia. Un'operazione che dovrebbe andare in automatico senza alcun bisogno di sollecitazioni perchè i cittadini hanno tutti gli stessi doveri, ma soprattutto gli stessi diritti. E dire che ogni anno vengono spese decine di migliaia di euro per le passerelle tanto che le stesse dovrebbero essere in oro zecchino . Le tavole sono conservate nei magazzini comunali e giusto lo scorso anno il patrimonio è stato rinfoltito con l'acquisto di nuove tavole spendendo anche una cifra importante. Quindi ad inizio stagione l'unica cosa da fare è posizionarle sulla spiaggia come prevede la legge consentendo ai diversamente abili di arrivare fin sulla battigia in autonomia. Non bisogna poi dimenticare che l'ordinanza comunale obbliga giustamente gli stabilimenti balneari ad avere gli accessi per disabili sia sui lidi e sia sulle spiagge per cui la domanda sorge spontanea: perchè non si fanno i parcheggi dedicati in prossimità degli stabilimenti balneari? Come è possibile parlare non solo di turismo ma anche di inclusione sociale, di politiche a difesa e tutela delle fasce più deboli, se poi viene disatteso anche l'ordinario? E' oggettivo il fatto che il sindaco non possa seguire anche queste pratiche strettamente ordinarie ed è palese che c'è una burocrazia che gioca al gioco delle tre scimmiette "non vedo, non sento, non parlo" . Solo che il gioco è bello quando dura poco, ma soprattutto è un gioco pericoloso che si compie sulla pelle dei più deboli e quindi per questo assolutamente inaccettabile. Un gioco che il sindaco, fino ad ora incolpevole spettatore, dovrà far finire al più presto, altrimenti da “semplice” spettatore diventerà anche colpevolmente complice".
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