Accoltellamento a Catanzaro, l'allarme di Allotta (Sindacato di polizia PNFD)

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images Accoltellamento a Catanzaro, l'allarme di Allotta (Sindacato di polizia PNFD)
Ettore Allotta, Segretario Generale del sindacato P.N.F.D della Polizia di Stato
  01 ottobre 2024 11:20

"Gli ultimi fatti di cronaca, purtroppo nera, hanno evidenziato un’indole violenta dei nostri giovani, nello specifico l’accoltellamento di un giovane a  Catanzaro Lido e la rissa per la “movida violenta” nel centro storico di Catanzaro. La nostra città, non essendo oramai l’isola felice di un tempo, risente anch’essa delle problematiche giovanili dell’Italia tutta, per come ci informano i mass-media". 

Lo afferma  Ettore Allotta segretario generale provinciale del sindacato di polizia PNFD.-
(Polizia Nuova Forza Democratica)

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"Troppa la violenza tra i giovani, con risse, aggressioni, con uso di coltelli, armi varie, dovuti soprattutto all’uso sconsiderato di alcool e sostanze stupefacenti. Purtroppo ne viene fuori una pessima fotografia della società attuale, dove emerge la perdita di ogni valore di senso civico, rispetto, educazione e tolleranza. Una società sempre più alla deriva. Il problema della “sicurezza pubblica”, deve essere affrontato in modo prioritario, per evitare una degenerazione di incontrollabilità".

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"Né tantomeno, possiamo lanciare la croce addosso ai tutori dell’ordine pubblico, le Forze di Polizia, che con grande professionalità, sebbene sottorganico, cercano di porre rimedio, a queste ondate di violenze. Il vero problema è da ricercarsi in una vera e propria, oramai dilagante “disobbedienza civile” avverso le più elementari regole del buon vivere sociale, disconoscendo e contrastando le autorità preposte. Le colpe di questa pericolosa deriva, sono da ricercarsi, nei cattivi maestri, come alcuni politici, che pur di accaparrarsi simpatie, che poi monetizzano in voti alle elezioni, incitano le folle alla ribellione, vedasi i vari centri sociali.
Pertanto, siamo arrivati quasi al punto di non ritorno, ognuno nel suo piccolo deve contribuire per il ripristino dei valori morali di un tempo, non troppo lontano, dove l’Italia ne andava fiera, confrontandosi con le civiltà più evolute d’Europa. Ma, dulcis in fundu, soprattutto i giudici, quando emettono sentenze, devono comminare le pene più severe, in modo che sia di monito, che chi infrange la legge, subisce la scure della giustizia".

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