Accoltellamento a Catanzaro Lido: la Procura chiede 10 anni, poi attiva lo stop per una perizia

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  24 giugno 2025 14:31

di STEFANIA PAPALEO

Non fa sconti la Procura di Catanzaro e al processo in abbreviato davanti al gup Sara Merlini ci va giù pesante con i tre giovani coinvolgi nel tentato omicidio di un coetaneo avvenuto la sera del 28 settembre del 2024 a Catanzaro Lido. Nello specifico il sostituto procuratore Giuliana Pantano ha sollecitato la pena a 10 anni e 2 mesi di reclusione per Daniele Furriolo (collegato in video dal carcere di Siano) e 3 anni di reclusione per Vittorio Boccuto, 24 anni, e Daniel Ciambrone, 23 anni (entrambi liberi), accusati di aver coperto la fuga del primo, dopo aver lasciato la vittima sanguinante a terra.

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Ma quando tutto era pronto per la sentenza, il gup ha imposto uno stop e “tenuto conto della circostanza dell’incapacità parziale di intendere e volere di Ciambrone attestata oggi, esaminata la documentazione della difesa e ritenuto di non poter decidere allo stato degli atti ai sensi del 441 comma 5 “, ha disposto una perizia sulla persona della imputato nominando a tal fine quale Ctu il dott Francesco Polito e fissando la data del conferimento dell’incarico al prossimo 2 luglio 2025 alle ore 9 nell’aula C del Tribunale.

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E solo dopo il deposito della perizia si potrà tornare in aula riprendendo le fila dell'impianto accusatorio messo su dal sostituto procuratore Giulia Pantano e supportato dagli avvocati Antonio Lomonaco e Valerio Murgano, che si sono costituiti parte civile nell'interesse dei genitori del ragazzo rimasto gravemente ferito.

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A rappresentare la difesa ci saranno sempre gli avvocati Armodio MigaliVittorio Coscarella, Fabrizio Costarella e Domenico Pietragalla, impegnati fin dall’inizio a ribaltare la versione dei fatti rispetto a quella maledetta sera in cui la presunta vittima, salita con l'inganno sull'auto dei tre per un chiarimento con il Furriolo in merito alla relazione con l'ex fidanzata di quest'ultimo, sarebbe stato dallo stesso aggredito sui sedili posteriori, gettato fuori  e lasciato sanguinante sulla strada, prima di fuggire a tutto gas a bordo dell'auto guidata da Boccuto.

Da lì l'incriminazione dei tre giovani per tentato omicidio aggravato, favoreggiamento personale e omissione di soccorso (queste ultime due accuse per Ciambrone e Boccuto) per il presunto tranello che avrebbe potuto essere mortale se solo le lame del coltello, utilizzato, sempre secondo l'accusa, dal Furriolo, avessero attinto al torace la vittima ventunenne, finita in ospedale con polmone e cuore perforati, così come hanno rilevato i poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro durante le indagini.
LEGGI QUI LA CRONACA DELL'ACCOLTELLAMENTO

Al gup adesso il compito di mettere un primo punto fermo nella vicenda giudiziaria con la sentenza che sarà emessa con il rito abbreviato solo dopo il 2 luglio.

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