Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un evento drammatico e doloroso che ha coinvolto, questa volta, due giovani studenti di un Liceo di Reggio Calabria.
L'aggressione, culminata con l'accoltellamento di uno dei due quindicenni, lascia sgomenti e interdetti, ma richiama ognuno di noi ad avviare una riflessione seria, non emotiva e responsabile.
Fin dai primi momenti sui social è stato un pullulare di invettive e scarico di responsabilità, ma da professionisti dell'educazione, da Pedagogisti impegnati da oltre 30 anni nell'ascolto e nell'azione educativa, riteniamo che questo atteggiamento non aiuti a giungere ad una seria e stabile soluzione del problema.
Oggi è innegabile constatare come giovani, famiglie, scuola e altre agenzie educative si trovino ad operare e vivere in "isole sociali" non comunicanti tra loro e, anzi, a volte si trovano a scontrarsi anche duramente rimpallandosi responsabilità e delegando ad altri la ricerca di soluzioni.
Tale stato delle cose porta all'isolamento sociale dei nostri giovani che diventano sempre più "oggetto" di discussione piuttosto che "soggetto" di un confronto costruttivo e serio.
Oggi la formazione dei ragazzi è troppo spesso demandata ai video su tik-tok o alle varie storie su instagram...e le discussioni dei genitori relegate a post su facebook alla ricerca di un like in più.
Non demonizzando questi nuovi mezzi di comunicazione ormai entrati nella vita quotidiana e relazionale di tutti noi riteniamo però che sia arrivato il momento di fermarsi tutti quanti, smetterla di guardarsi in cagnesco e tornare a comunicare in modo efficace al fine di ricreare una società fatta di relazioni reali, di confronti costruttivi e di ricerca comune di soluzioni. Tutto ciò avendo il coraggio di "parlare CON i giovani" e non di parlare DEI giovani.
L'ANPE (Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani) fin da ora, come sempre, si rende disponibile con i suoi professionisti a partecipare ad azioni utili al raggiungimento di una rinnovata e positiva "normalizzazione educativa" grazie alla quale ognuna delle agenzie educative, oggi così duramente toccata da questo ennesimo tragico evento, torni a riappropriarsi del suo pieno ruolo sociale.
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