In vista della scadenza del termine per versare la prima rata dell’IMU, prevista per domani, martedì 16 giugno, Confedilizia diffonde alcuni dati sull’imposta e sulle sue conseguenze.
Il gettito annuale dell’IMU è pari a circa 22 miliardi di euro. Il 16 giugno deve essere versata la metà dell’importo dovuto.
Nel 2020, considerando anche la seconda rata da pagare il 16 dicembre, il peso della patrimoniale sugli immobili raggiungerà – dal 2012, anno della sua istituzione con la manovra Monti – la cifra di 205 miliardi di euro.
L’IMU è dovuta persino per gli immobili inagibili e inabitabili, sia pure con base imponibile ridotta alla metà. Eliminare – simbolicamente – questa forma di tassazione particolarmente odiosa costerebbe solo 57 milioni di euro.
Tra il 2011 e il 2018 (ultimi dati disponibili), gli immobili ridotti alla condizione di ruderi (c.d. immobili collabenti) sono raddoppiati, passando da 278.121 a 548.148 (+ 97 per cento). Si tratta di immobili, appartenenti per il 90% a persone fisiche, che raggiungono condizioni di fatiscenza per il semplice trascorrere del tempo o, addirittura, per effetto di atti concreti dei proprietari finalizzati ad evitare almeno il pagamento dell’IMU.
Secondo l’Istat, tra il 2010 e il 2019 i prezzi delle case sono diminuiti di quasi il 25 per cento, unica eccezione nell’ambito dei Paesi europei, tutti con prezzi in crescita. Peraltro, in molte zone d’Italia si registrano diminuzioni superiori e non si contano i casi di valori azzerati per effetto dell’assenza di acquirenti. Si tratta di una contrazione del risparmio privato stimabile in almeno 1.300 miliardi di euro.
Se si tiene in considerazione la caduta dei prezzi stimata dall’Istat, può affermarsi che si sia creato un gettito occulto – dovuto alla mancata rivalutazione (al ribasso) della base imponibile dell’IMU – pari ad oltre 48 miliardi di euro nel periodo 2012-2020. Una riduzione del 30 per cento dell’IMU porterebbe a recuperare una somma quasi equivalente al gettito occulto annuale dell’imposta.
In occasione dell’ultima manovra, Confedilizia aveva proposto di iniziare a eliminare l’IMU – come primo segnale di attenzione – nei soli Comuni con popolazione inferiore a 3.000 abitanti, che sono sovente borghi abbandonati in cui gli immobili rappresentano meri costi. L’onere sarebbe di appena 850 milioni di euro.
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