La segreteria Provinciale P.N.F.D. (Polizia Nuova Forza Democratica), guidata da Ettore Allotta, senza mezzi termini: "Difenderemo le libertà e la democrazia fino alla fine".
Ettore Allotta rammenta un pensiero di Max Weber:
«Lo Stato, diceva Max Weber, ha il monopolio della forza legittima. Ma in democrazia deve usare la forza per garantire le libertà dei cittadini, non certo per opprimerli. È questo il lascito del costituzionalismo, inaugurato dalle Carte rivoluzionarie di fine Settecento. Da qui, allora, una domanda: come può la macchina statale proteggere i diritti, se non li riconosce al proprio interno? La risposta si trova scritta nella legge 1 aprile 1981, n. 121, che ha avviato il processo di democratizzazione della Polizia di Stato. Attuando, sia pure con trent’anni di ritardo, un principio costituzionale. “L’organizzazione sindacale è libera”, dichiara infatti l’articolo 39 della Carta repubblicana. Ma in precedenza i sindacati, nel cuore pulsante dello Stato, non erano liberi, bensì vietati. Ora non più: l’articolo 82 di questa legge enuncia i diritti sindacali delle Forze di polizia».
"Per l’ennesima volta -scrive Allotta in una nota- siamo chiamati al dovere per proteggere la libertà e la democrazia dai poteri occulti che attraverso Istituzioni e Sindacati asserviti al potere, in questi giorni, hanno sottoscritto un accordo sindacale osceno e che riguarda nei vari argomenti le relazioni sindacali citate dall’ ex art. 35 oggi sostituito dall’art. 30 .
In questo articolo 30 si manifesta tutta la volontà da parte del datore di lavoro di sopprimere ed abbattere in maniera definitiva i sindacati irriducibili, quei sindacati che denunciano, quei sindacati che danno fastidio e che rivendicano in maniera concreta e giusta i diritti della categoria.
Diritti conquistati dai nostri predecessori negli anni 80 e che oggi rischiano di sparire per le gravi responsabilità dei cosiddetti “sindacatoni", concentrati tutti sull’art. 30 ex 35 , molti di voi si chiederanno, che cosa è l’art. 35? Orbene è l’istituto che recita la normativa sulle affiliazioni, aggregazioni, federazioni e fusioni. Quella costituzione è stata modificata per sopprimere completamente le risorse politiche sindacali di ciascuna organizzazione che non è maggiormente rappresentativa e che fa parte delle federazioni .
Tutto accade dopo le ingiuste e strategiche azioni contro le federazioni CONSAP E UIL POLIZIA , adesso attaccano le altre poi termineranno con i meno rappresentativi ed inizieranno con i più grandi, l’obiettivo è avere uno, massimo due interlocutori, in buona sostanza si tende gestire un sistema di sindacalismo esclusivamente suddito dell’amministrazione a discapito dei poliziotti che oggi continuano a subire contratti da fame e assenza della tutela legale per non parlare poi del resto….
I sindacati ribelli danno fastidio sui social ed altro e per tali motivi vanno perseguiti fino alla cancellazione della loro esistenza…
La situazione che più ci rammarica è che questi cosiddetti “sindacatoni” continuano ad essere fonte di attrazione dei colleghi che anziché guardare a come ci stanno trattando, curano il proprio interesse (orticello) sul posto di lavoro, ma insomma, quando apriranno gli occhi perché non dire basta a questa assurda gestione che mortifica tutti i giorni coloro che indossano la divisa e che vorrebbero vedere un salario adeguato a quello che percepiscono in Europa, vorrebbero essere trattati con dignità anche quando gli capita qualcosa in servizio e non sanno come cavarsela perché catapultati in contorti strascichi giudiziari e sanzioni disciplinari, solo per aver fatto il loro dovere.
Una volta la Polizia non era questa, era ben altro, noi difenderemo la libertà sindacale e la democrazia fino alla fine da coloro che intendono governare in senso monocratico a discapito dei più deboli considerati tali solo per numeri non maggiormente rappresentativi ma forti dentro per coscienza pulita e dignità da vendere nel rispetto del mandato ricevuto dai propri iscritti.
Noi siamo il vero sindacato e come fecero gli spartani contro migliaia di persiani difenderemo fino all'ultimo respiro la libertà sindacale"
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