"La proposta di Legge regionale depositata dalla Lega in materia di acquisto dei crediti edilizi, dovrà essere sicuramente integrata e rettificata per poter essere applicata nei termini di Legge".
Lo afferma in una nota stampa il consigliere regionale e commissario regionale “Noi Moderati”, Antonello Talerico, che aggiunge: "Devo premettere che circa due mesi fa avevo dato la mia disponibilità al Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, per la stesura del testo della proposta di Legge trattandosi tra l’altro di una disciplina di non facile lettura e vista la complessità di attendere un atto di ricognizione da parte dell’Ufficio di Presidenza al fine di verificare la disponibilità di società partecipate ed enti pubblici economici ad acquisire i detti crediti. Sennonchè, ho appreso dalla stampa che pochi giorni fa è stata depositata una proposta di Legge a firma dei consiglieri del gruppo Lega, che reca la firma anche del Presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso".
"Il testo della proposta di legge depositata dai consiglieri regionali calabresi della Lega - scrive - è praticamente identico alla Legge n. 20 del 16 luglio 2023 della Regione Basilicata e ne contiene infatti anche le medesime criticità.
Dipoi, tenuto conto del tenore dell’art. 3 della proposta di legge della Regione Calabria (che riporta, erroneamente, i termini della Legge regionale della Regione Basilicata, questa, però, già in vigore), che prevede che “…la Regione Calabria disciplina... le modalità di attuazione di quanto previsto nell’art. 2 ...” entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge Regionale (calabrese) che ancora però deve essere approvata, rischia di non consentire ad imprese e committenti di effettuare la cessione dei crediti entro il termine perentorio del 30 novembre 2023, previsto per la remissione in bonis, s el a proposta di legge non dovesse essere approvata in tempo utile, anche rispetto ai successivi adempimenti.
Ed invero, l’art. 2 quinquies, D.L. n. 11/2023, convertito dalla legge n. 38/2023 attualmente prevede che la comunicazione dell’opzione di cessione dei crediti derivati dai bonus edilizi, relativamente alle sole spese sostenute nell’anno di imposta 2022, possa essere effettuata dal beneficiario della detrazione, anche oltre il termine del 31 marzo 2023, avvalendosi dell’istituto della remissione in bonis di cui all’art. 2, c. 1, D.L. n. 16/2012, a condizione che la cessione sia eseguita entro il 30 novembre 2023.
Si aggiunga che occorrerà considerare nella proposta di Legge regionale non solo la posizione delle imprese ma anche quella dei committenti che hanno anticipato le spese, investendo i propri risparmi ed indebitandosi facendo affidamento su una Legge dello Stato. Ecco che sulla falsariga di quanto già avviato in altre Regioni, sarà necessario individuare le società partecipate, gli enti pubblici economici regionali fiscalmente capienti al fine di acquistare in seconda cessione i crediti di imposta generati da bonus edilizi.
In conclusione, stante l’imminente scadenza del 30 novembre 2023, data ultima entro cui deve essere necessariamente effettuata la cessione per tentare di non perdere il credito maturato (fatture pagate nel 2022), è necessario procedere con urgenza all’approvazione della Legge regionale che sia immediatamente esecutiva e, demandando alla Giunta per l’adozione imminente degli atti consequenziali. Si evidenza che è opportuno dare priorità di acquisto ai crediti in scadenza, ovverosia committenti privati con fatture pagate fino al 2022 ed imprese con crediti maturati nel 2022.
Infine, considerata la diversa disciplina della cessione per i privati committenti e le imprese, sarebbe opportuno e necessario accertare l’importo dei crediti incagliati, distinguendo l’ammontare dei crediti dei committenti e delle imprese. Tali valutazioni non si colgono nella proposta di Legge depositata, apparendo pertanto la detta proposta di legge generica sullo specifico punto, residuando nella sola relazione illustrativa, al secondo capoverso, il riferimento solo a soggetti che hanno praticato lo sconto in fattura, ovverosia esclusivamente imprese e professionisti e non invece anche ai committenti che hanno anticipato le spese e devono effettuare la cessione. Ragion per cui sarà necessario aggiungere anche il riferimento ai committenti, ed evitare che si possa far confusione tra le due opzioni di sconto in fattura delle imprese e cessione diretta dei crediti fiscali da parte dei committenti. Visti i tempi ridotti (ed il tempo già trascorso) e la particolare delicatezza della materia sarebbe stato utile depositare una proposta di Legge più articolata e meglio strutturata rispetto a quella della Regione Basilicata, il cui termine dei 60 giorni scadeva – come da previsione normativa - entro il mese di settembre 2023".
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