di MASSIMILIANO LEPERA
Lascia un vuoto enorme all'interno della comunità catanzarese nel particolare e calabrese in generale l'improvvisa dipartita del professor Costantino Mustari, già dirigente scolastico, attuale presidente del Comitato provinciale Unicef di Catanzaro e vice presidente del Comitato regionale.
E il vuoto lo lascia in primis a livello umano e sociale, data la caratura della persona e la sua grandissima sensibilità nei confronti del mondo circostante, con sguardo critico e attento sotto ogni angolatura e con impegno profuso sia da privato cittadino sia nell'associazionismo. Non per ultimo, a livello culturale e intellettuale, visti i suoi numerosi ruoli e incarichi ricoperti nel corso di tutta la vita, sempre con fertile profitto. L'imponente sostrato che ha permeato con la sua cura, dedizione, con la propria professionalità e con comprovata passione per il proprio lavoro e per i propri interessi, è stato sempre visibile, così come sempre resterà impresso in tutti coloro che con lui direttamente hanno avuto a che fare, sia in campo lavorativo che associativo, sia in pubblico che in privato. L'umiltà, l'abnegazione e la disponibilità sono stati gli ingredienti fissi della sua persona, che ha sempre elargito consigli a tutti e non si è mai risparmiato, in alcun settore, donando tutto se stesso e creando ambienti positivi, sereni, proficui e produttivi in qualunque ambito si sia posto, sempre come primus inter pares. E la sua costante attività lo ha accompagnato fino agli ultimi istanti della sua vita, tanto che era uscita da pochissimo la sua ultima pubblicazione, dal titolo "Padre. Una storia semplice", che purtroppo non ha fatto in tempo a presentare a causa della sua prematura e inattesa dipartita.
Solo l'ultimo di una lunghissima serie di libri, sempre affrontati e scritti con semplicità e competenza, con uno stile profondo e semplice, che arrivava al cuore di tutti i lettori, palesando proprio genuinamente l'uomo dietro lo scrittore, senza filtri, e rivelando, giorno dopo giorno e anno dopo anno, il suo grande amore per la propria terra. Inutile dire, senza giri di parole o frasi fatte, che una persona così mancherà e non poco a Catanzaro, alla Calabria, al mondo, perché è proprio grazie e per merito di persone simili che il mondo può definirsi migliore. Addio, caro Nino, addio, grande Preside!
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