“Franco Arilotta, un testimone utilmente attento alle cose del nostro tempo. Grande protagonista della divulgazione storica della nostra città. La sua scomparsa rischia di segnare la fine di una stagione di ricerche e studi che hanno illuminato la storia di Reggio, dalle origini all'età contemporanea. Franco Arilotta è stato un acuto ricercatore di documenti custoditi negli archivi cittadini, riuscendo a illuminare, interpretare e trarre dall'oblio informazioni inerti che solo l'acume di uno storico può rivelare. Nel corso degli anni, ha approfondito, analizzato e discusso fatti ed eventi, grandi e piccoli, che hanno interessato la città dall'antichità all'era moderna e contemporanea, dalla toponomastica alla Reggio spagnola, dalle ricerche su San Giorgio a quelle dedicate a specifici palazzi reggini, come quello della Provincia. La sua ricerca, mi auguro vivamente, è ora pronta per essere raccolta e ha gettato un seme che le giovani generazioni sapranno sicuramente cogliere e far germogliare. Non possiamo permettere che un tale patrimonio vada disperso”.
Così, l'assessore alla cultura della Regione Calabria, Caterina Capponi
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