di MARCELLO FURRIOLO
Ci sono persone che non hanno bisogno di occupare incarichi istituzionali per acquisire meriti, riconoscenza e apprezzamento unanime nelle comunità in cui hanno vissuto e operato. Franco Colosimo rappresenta una figura indimenticabile per quanti hanno avuto la fortuna e il privilegio di conoscerlo o di sentirne parlare, nel contesto sociale di una Calabria che ha avuto uomini di gran lunga migliori di quelli che la hanno governato. Franco era uno di questi. Apparteneva ad una delle famiglie della buona e illuminata borghesia terriera del catanzarese, che hanno guidato con intelligenza e lungimiranza la trasformazione e il cambiamento nel mondo agricolo calabrese, verso la modernità, attraverso qualità e capacità che richiedevano lavoro, sacrificio, generosità, credibilità e fiducia nei confronti dei lavoratori, a cui bisognava chiedere impegno, fatica, attaccamento e legame profondo con la terra. Un viatico che partiva da lontano e aveva grandi modelli e insegnamenti familiari, forgiati dai raggi del sole e nel lento trascorrere del tempo, che trovavano nella cultura del lavoro un credo incrollabile e religiosamente trasmesso alle nuove generazioni. Forte anche di uno speciale tratto umano, signorile e raffinato, che avevano nel fratello Luca un modello inconfondibile e apprezzato in tutta la società catanzarese. Mentre in Elio si esprimeva la straripante simpatia vivida e l’intelligenza pratica, che lo avevano portato anche ai giusti riconoscimenti politici e istituzionali, mai dimentico del profondo legame con la terra e il mitico Carrao.
Franco ha rappresentato, anche fuori dei confini regionali, la straordinaria sintesi umana e imprenditoriale di una grande famiglia calabrese, aperta verso il progresso e lo sviluppo, interpretato come rispetto della storia e dei grandi valori di questo territorio, ma sensibile all’innovazione e alla cultura d’impresa. Il GAL, Valli Cupe, il Parco della Sila, le grandi opere di bonifica parlano della sua intelligenza, sensibilità e attaccamento a questo territorio. Franco è stato il punto di riferimento indiscusso di intere generazioni, di questa parte bellissima di Calabria, che si estende da Sersale a Cropani, alle falde dell’altipiano silano e sull’orizzonte infinito dello Jonio, che hanno trovato in Lui l’interprete innamorato e sicuro, mai settario o condizionato dall’ideologia e dalla politica, di cultura profonda e senza confini, laicamente ispirato ai valori della giustizia e della libertà e votato al culto del lavoro e del rispetto della persona umana. Figura estranea alle mode della cronaca e del quotidiano, appartiene sicuramente ai personaggi a tutto tondo della grande letteratura calabrese e meridionale, di cui certamente si parlerà ancora nei racconti che si tramanderanno le famiglie calabresi, per entrare a far parte della storia degli uomini migliori di questa terra.
Questo è il pensiero che viene affidato ai figli, ai fratelli Alfonso e Vittorio e alla sorella Donna Maria, oggi più che mai stimati eredi di una Grande Famiglia.
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