di NICOLA SABATINO VENTURA
Apprendo con grande dolore della scomparsa di Gioacchino Lamanna. Perdo un grande amico, perdo una cara persona. Con Gioacchino, amici sin da giovanissimi, ci ha sempre legato tanta stima ed affetto. Ci accumunava l’amore per l’arte: un gruppo di giovani catanzaresi, mi scuso se ne dimentico alcuni, già dalle fine degli anni ’50 del secolo scorso, furono l’avanguardia pittorica della città, e alcuni di loro ebbero riconoscimenti importanti in Calabria ed in Italia. Eravamo insieme, anche in tante mostre collettive: Lamanna, Parentela, Trapasso, Toraldo, Tesi, D’Agostino, Marotta, Celi, Mamone, Cipolla e anche io.
La prima mostra la facemmo, probabilmente il ’62 nel salone dell’ex Amministrazione Provinciale, oggi Prefettura. E negli anni tante altre volte. Gioacchino, uno degli ultimi impressionisti/macchiaioli, è stato un’artista di altissima qualità tecnica e di chiara sensibilità poetica. Le numerose mostre personali che realizzò a Catanzaro, ma anche in Italia ed all’estero furono sempre onorate dal consenso della critica e dall’approvazione incondizionata popolare. Molte sono le sue opere in collezioni pubbliche e private. Catanzaro ha il privilegio di possedere importanti sue opere.
Gioacchino Lamanna fu, sin da giovanissimo, allievo del famoso decoratore anarchico/comunista Eugenio Parentela. Eugenio è stato il migliore decoratore del finto marmo. Suoi lavori sono ancora apprezzati in numerose chiese in Calabria e a Catanzaro, una per tutte alla Basilica dell’Immacolata. Lamanna dalla scuola severa di Parentela, si emancipò riuscendo ad esprime in modo magnifico il Suo grande talento. Gioacchino Lamanna è stato docente nel Liceo Artistico ed è presente in numerosi libri d’arte e cataloghi nazionali e internazionali.
Catanzaro, sono certo, saprà onorare questo importante figlio che oggi ci ha lasciato. Rivolgo un affettuoso abbraccio alla cara moglie ed ai figli. Non sarò a Catanzaro per l’ultimo saluto, ma il mio pensiero di gratitudine e di affetto sarà accanto alla sua salma.
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