Addio a Giorgio Sganga, il ricordo di Giuseppe Terranova

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  21 agosto 2025 15:54

di Giuseppe Terranova

Giorgio Sganga è stato un convinto e instancabile militante della sinistra e del Partito Comunista, punto di riferimento in terra di Calabria per passione politica, coerenza e dedizione ideale.

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Professionista di altissimo livello, ha saputo scalare con merito i vertici nazionali degli Ordini dei Commercialisti, distinguendosi per competenza, rigore e serietà. Ha fatto parte di organismi di direzione e controllo di importanti istituti bancari, regionali e nazionali, tra cui la Carime, ed è stato consulente del gruppo Ferrovie dello Stato. 

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Nonostante i prestigiosi incarichi, Giorgio non si è mai lasciato travolgere dall’orgoglio o dall’ambizione personale: è rimasto sempre quello che era, umile e solidale, vicino alle persone e ai problemi concreti della sua terra.

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Dotato di un’intelligenza fine ed elevata, partecipava con slancio e senza risparmiarsi alla lotta politica. 
Nel 1983 fu candidato al Senato nel collegio Paola–Castrovillari, sfiorando l’elezione a Palazzo Madama per pochissimi voti, in uno dei collegi più difficili e conservatori d’Italia, definito allora “uno dei più bianchi del Paese”, dove l’antagonista di sempre, la Democrazia Cristiana, era fortissima. 
La sua candidatura e quel risultato restano una testimonianza di coraggio politico e di radicamento ideale.

Erano tempi di duro scontro ideologico che faceva emergere sempre e comunque un assoluto rispetto tra le persone. 

Negli anni ’90 mi impegnai per nominarlo revisore dei conti nel Comune di Fagnano Castello, il mio comune, dove ero stato eletto da poco consigliere comunale e assessore. In un primo momento Giorgio non voleva accettare: era già molto impegnato a livello nazionale e temeva di non poter dedicare a quell’incarico le energie necessarie. Insistetti con forza, convinto che la sua presenza fosse fondamentale. 
E lui accettò, con la generosità che lo contraddistingueva. 
Ricordo che veniva al Comune anche di sera, pur di realizzare al meglio il suo lavoro e dare il suo contributo. Spesso ero con lui, per imparare e comprendere insieme le dinamiche del bilancio. Il suo operato si rivelò prezioso: contribuì a creare gli assetti finanziari corretti e a mettere l’ente nelle condizioni di avviare importanti investimenti sul territorio.

Giorgio possedeva un acume intellettuale fuori dal comune. 
Sapeva scrutare l’animo delle persone, anche quando restavano in silenzio, arrivando con garbo e lucidità a coglierne i pensieri più profondi. La memoria corre ai tanti momenti vissuti insieme: i congressi nazionali a Rimini, Torino, Pesaro, Roma, Firenze , vissuti da  entrambi come delegati dalla Federazione di Cosenza, le interminabili riunioni cui prendeva parte sempre con fervore ideale. Quando parlava, il silenzio calava intorno a lui: tutti sapevano che le sue parole meritavano ascolto.

E come dimenticare le serate intense nella federazione di Corso Telesio, accanto a Nicola, Carletto, Mario, Pietro, Rocchino Aloe, amico di sempre e compagno di scuola, quando si discuteva della possibile candidatura di Pier Paolo al Consiglio regionale. Pier Paolo poi decise di non accettare, ma Giorgio era lì, pronto come sempre a dare un forte contributo ideale e di proposte: non tanto e non solo per il caro figlio, ma per la Calabria intera, che sentiva come missione della sua vita politica e civile.

Con la stessa determinazione, Giorgio sapeva parlare e trattare nei luoghi ministeriali e istituzionali romani, a tu per tu, a viso aperto, senza alcuna referenzialità: forte delle sue competenze, del suo rigore e della sua passione, portava con sé la dignità della Calabria e il rispetto delle sue battaglie.

Ricordo anche il lungo e tormentato dialogo a Firenze, alla Fortezza da Basso, durante il congresso fondativo del Partito Democratico., l’ultimo dei DS. 
Giorgio, con voce visibilmente commossa, mi disse: “Speriamo di portare in questo nuovo soggetto il fervore ideale di quello che lasciamo, tutto il nostro passato.” In quelle parole vibrava la sua profonda passione politica e il senso di continuità tra la storia vissuta e quella da costruire.

Una coincidenza accompagna oggi la notizia della sua scomparsa: il fronte progressista candida Pasquale Tridico alla presidenza della Regione Calabria. Sarà anche per Giorgio, per il suo amore e il suo impegno verso questa terra, che ci batteremo. Vinceremo anche per lui, che ha amato e ama la Calabria.

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