Addio a Leo Pisano. Dragone: "Restano le luci di un uomo molto buono e pronto a spendersi per gli altri"

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  27 settembre 2020 12:11

di SERGIO DRAGONE

Leo Pisano è stato un protagonista della vita politica catanzarese degli anni Ottanta. Ha incarnato, con le sue luci e le sue ombre, una stagione innovativa di un Partito Socialista che si lasciava alle spalle la sua tradizione più radicale per aprirsi alla società civile e ai cosiddetti ceti medi. Il garofano della “rivoluzione dolce” del portoghese Soares sostituì nel simbolo la vecchia icona della falce e martello che richiamava inesorabilmente il comunismo. Anche localmente, il PSI cambiò pelle, aprì le sue sezioni a giovani dirigenti e a settori della società che tradizionalmente votavano per altri partiti. Quel partito mostrò subito le unghie e i denti ad una Democrazia Cristiana che a Catanzaro deteneva più del 50% dei voti.

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Leo Pisano era entrato in Consiglio comunale giovanissimo, nel 1975, imponendosi subito per un attivismo sfrenato e una lucida opposizione ai sindaci Bisantis e Mulè. Era il pupillo di uno dei mostri sacri del PSI catanzarese, il professore Pino Torchia. Cinque anni dopo, con una performance elettorale incredibile, trascinò il PSI ad una grande affermazione, guadagnandosi sul campo la fascia di vicesindaco accanto al “presidentissimo” Aldo Ferrara. Con Pino Guerriero, e Michelangelo Frisini formò un’agguerrita delegazione di Giunta.

Era elegante, bello, brillante, molto invidiato, anche all’interno del suo partito.

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Tantissima gente, proveniente dal mondo delle professioni e della produzione, si avvicinò al PSI grazie all’attivismo di quel giovane amministratore, destinato a traguardi ancora più ambiziosi.

Poi la vita riserva dinamiche imprevedibili che cambiano per sempre le traiettorie di ognuno.

Leo Pisano nascondeva dietro un’apparente spavalderia una profonda timidezza, di cui solo pochi si accorgevano. Dietro il rampante politico c’era un uomo molto sensibile, molto innamorato di Catanzaro e di Montauro, il “balcone sul mare” dove era nato e dove spesso tornava. Aveva un’intelligenza pronta, una forte curiosità, la voglia di discutere e parlare anche per ore della sua mai sopita passione: la politica.

Il tempo ha cancellato definitivamente le ombre, restano le luci di un uomo molto buono e pronto a spendersi per gli altri. La terra ti sia lieve, Leo.

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