Addio ad Antonio Catania: “Una vita per la scuola, un cuore per la comunità"

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  11 dicembre 2025 01:05

E’ domenica 30 novembre 2025 a Vercelli, una giornata segnata dal freddo pungente, quando la città è stata scossa dalla notizia della scomparsa improvvisa di Antonio Catania. La comunità ha accolto con incredulità la dipartita inattesa di una figura che, per oltre quarant’anni, ha dedicato la propria vita ai giovani e al mondo della scuola, ricoprendo ruoli di primo piano nella dirigenza degli Uffici provinciali e regionali del Piemonte.  «Nelle ultime ore abbiamo perso un amico formidabile, un personaggio di spessore per la Cultura e la Scuola. Ha dato molto alla nostra Vercelli»: ha dichiarato il sindaco Roberto Scheda immediatamente dopo aver appreso la notizia. “Mio padre era una persona aperta, solare, generosa e sempre disponibile ad aiutare gli altri, una persona a cui era molto facile voler bene per la sua semplicità e gentilezza. Lascia un vuoto nella comunità ma un vuoto ancora più incolmabile per me, mia madre e la mia famiglia dove era da sempre un pilastro fondamentale. Cercherò di colmare questo vuoto con i bei ricordi dei momenti passati insieme ma soprattutto cercando di assomigliargli il più possibile, ad assomigliare alla persona stupenda che era. Ciao Nino, Ciao Papà»: è il messaggio che Bruno, figlio di Antonio Catania, dirigente emerito dell’Ufficio scolastico provinciale, ha letto durante il funerale celebrato mercoledì 3 dicembre in Duomo. Alla cerimonia, officiata da monsignore Albertazzi, erano presenti alcune autorità civili e militari, il sindaco Roberto Scheda, il presidente della Provincia Davide Gilardino, il Questore Giuseppina Suma e molti membri di varie associazioni con le quali Catania collaborava. Il Duomo era gremito di amici, colleghi di lavoro dell’Usp, tanti docenti, dirigenti e allievi che hanno fatto da corona al rito religioso, manifestando grande commozione per una scomparsa inattesa e dolorosa.

Antonio Catania dalla Calabria arriva a Vercelli nel 1973, si laurea a Torino in Scienze politiche ed entra nei ruoli amministrativi della scuola. La storia di quel periodo, ricca di fermenti politici e cambiamenti sociali, si intreccia con quella di Antonio e della sua amata moglie Maria Teresa; una coppia lontana dalla propria terra ma comunque ricca di entusiasmo e coraggio. Maria Teresa si dedicherà all’insegnamento, appoggiando le scelte di Antonio che, tra formazione continua e tanti sacrifici, si avvierà verso una carriera brillante.  Il suo curriculum è denso, ricco di incarichi e riconoscimenti. Ultimamente aveva ricoperto anche l’incarico di vicepresidente di Sezione della Corte di giustizia tributaria di I°grado di Vercelli 

La sua passione e la sua dedizione per l’istruzione vengono ben rappresentate da un passaggio del discorso pronunciato in occasione dell’apertura dell’anno scolastico 2009, in qualità di Dirigente dell’Ufficio scolastico di Vercelli: “La scuola serve a far crescere e a far crescere bene, a dare ai bambini e ai ragazzi il controllo delle proprie capacità e insieme il senso di responsabilità; deve fornire un bagaglio accettabile di conoscenze completato dall’azione educativa. Fare la scuola e formare vuol dire guardare al futuro; investire nella scuola vuol dire guardare alle priorità del Paese, al possesso delle conoscenze ma anche all’entusiasmo della conoscenza.”

Oramai in quiescenza, il suo impegno per i giovani è proseguito con la carica di Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Scuola Professionale e Filologica “Borgogna” di Vercelli. Anche la dedizione civica e culturale non si è mai affievolita, ricoprendo la carica di presidente del Comitato provinciale Unicef di Vercelli e partecipando, in qualità di socio, alle attività del Kiwanis, club del quale è stato presidente.

Nel 2013 ha ricevuto il premio “Francesco De Sanctis: Una Vita per la Scuola” assegnato dal “Centro Pannunzio”; un riconoscimento importante attribuito a figure di spicco nel panorama culturale italiano. Tra le onorificenze conferite dal Presidente della Repubblica risultano quelle di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana” nel 2013, e quella di “Ufficiale” nel 2018. L’elenco è lungo, costellato di attività che lasceranno un segno indelebile, un contributo significativo per le Istituzioni pubbliche ed un modello eccellente di senso del dovere e di amore per la famiglia. Così il ricordo di Antonio Catania, da nord e fino alla sua Calabria, continuerà nella bellezza dei valori umani che ha incarnato, fatti di amicizie vere, di relazioni durature, scaturite dalla bontà e dall’altruismo che hanno caratterizzato una vita esemplare per l’intera comunità.


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