"La nostra associazione Adoc sempre dalla parte dei consumatori, evidenzia, in linea con i propri obiettivi statutari, che gli utenti beneficianti di contratti telefonici, non possono essere bersaglio facile da parte degli operatori telefonici. Nello specifico, come organizzazione a difesa dei consumatori, evidenziamo: che per il settore, Giustizia è fatta". E'quanto si legge in una nota stampa di Marilina Pizzonia, Presidente Adoc Regione Calabria.
“Gli operatori telefonici - prosegue - non possono modificare il contratto con gli utenti senza il loro consenso. “ Lo ha stabilito l’Agcom che ha fatto una multa di 2 milioni di euro a Tim, Vodafone, Wind Tre. La multa dell’autorità è rivolta a Tim, Vodafone e Wind 3 (quasi 700mila euro per ognuna), questi colpevoli di aver modificato i contratti sulle ricaricabili a spese degli utenti. La sanzione riguarda i costi di ripresa del servizio in caso di credito esaurito".
"La condotta menzionata - si legge ancora - è risultata in contrasto con quanto previsto dalla delibera n. 326/10/Cons, che obbliga gli operatori a far cessare immediatamente la connessione dati nel caso in cui il credito disponibile sia completamente esaurito e a riattivarla soltanto dopo aver ricevuto un'espressa manifestazione di volontà da parte dei clienti". L'Autorità ha inoltre accertato la violazione da parte dei tre operatori degli obblighi in materia di trasparenza delle informative rese in occasione di alcune variazioni delle condizioni economiche di offerte di rete mobile. La decisione ha dato giustizia agli utenti .
"La contestazione di Agcom come verificato dall'Autorità nel corso di un'approfondita istruttoria avviata lo scorso mese di luglio – afferma: “gli operatori non si sono limitati, a modificare le originarie condizioni del contratto pre-pagato e sottoscritto, ma vi hanno inserito un quid novi che, in quanto tale, doveva essere accettato dagli utenti”.
"Da qui L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, come sopra, ha sanzionato con una multa da 696 mila euro ciascuno TIM, Vodafone e Wind Tre (la somma equivale a oltre 2 milioni di euro). Insomma, «gli operatori non si sono limitati, a modificare le originarie condizioni del contratto prepagato sottoscritto, ma vi hanno inserito un quid noviche, in quanto tale, doveva essere accettato dagli utenti. Invitiamo - conclude la nota - pertanto i consumatori interessati a esaminare con attenzione le relative comunicazioni delle compagnie telefoniche (presenti in fattura, inviate tramite sms o per email) e, se intenzionati ad ottenere il rimborso, a rivolgersi ai nostri sportelli ADOC per avere informazioni e/o inoltro di reclami o per una eventuale conciliazione. Come si vede le compagnie ancora una volta non agevolano di sicuro il consumatore. Restiamo come sempre a disposizione per eventuali ulteriori informazioni adoccalabria@gmail.com tel 0961.721228".
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