Aeroporto Reggio, sit in a Lamezia Terme: "Non siamo zerbino di nessuno"

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L'aeroporto di Reggio Calabria
  01 luglio 2023 20:05

Alla luce di questi inequivocabili dati, ha detto Ripepi, "non vogliamo più conoscere né il piano industriale, né le promesse di sviluppo da marinaio che fino a oggi la Sacal ha fatto ai reggini, vogliamo semplicemente che la gestione del nostro scalo sia affidata ad una nuova società privato pubblica o pubblico privata formata dagli attori istituzionali dell’area dello Stretto". Ripepi chiede, quindi, l"a gestione autonoma e reggina della Sacal" e che nel piano nazionale degli aeroporti venga inserita l’area dello Stretto come area strategica del paese."I distruttori di Reggio dislocati nei vari livelli istituzionali - ha aggiunto - si sono ben guardati dall’inserire nel nuovo piano nazionale degli aeroporti la strategica area dello Stretto che oggi vede ormai certa la costruzione dell’infrastruttura più importante ed avveniristica del mondo, il ponte sullo Stretto di Reggio Calabria e Messina. Per questo la nostra seconda richiesta è di inserire nel piano nazionale degli aeroporti la suddetta area come strategica per il paese. Leggendo la nuova proposta di piano nazionale degli aeroporti dell’ottobre 2022, iniziata dall’ex ministro del PD Giovannini approdato in commissione trasporti della camera dove nessuno dei deputati e senatori reggini ha proposto alcuna modifica, ci rendiamo sempre più conto che è in atto un piano preciso per chiudere definitivamente lo scalo aeroportuale dello stretto. Finita ogni richiesta inutile alla Sacal, la nostra pressione civica sulla politica che può decidere sarà senza tregua e senza sconti". 

Hanno manifestato all’aeroporto di Lamezia Terme, per chiedere più attenzone verso lo scalo di Reggio, gli Amaranto con il Consigliere Comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi in testa. In prima fila con la maglia amaranto e lo striscione “Noi siamo Reggio Calabria mai lo zerbino di nessuno”, anche l’imprenditore reggino Giuseppe Falduto, l’attivista e cittadino calabrese giunto da Roma Alfredo Iorio, lo storico militante reggino Nello Scuderi e i giovani eletti al consiglio di Dipartimento delle Università di Reggio Calabria e Messina. Ripepi, voce dei numerosi reggini presenti, limitati dalle disposizioni della Digos 100 persone), ha parlato di "giorno storico, perché per la prima volta un gruppo di cittadini reggini, coraggiosi, liberi e forti, che ringrazio, hanno deciso di sfidare i poteri forti, l’appartenenza partitica e gli interessi personali per salvare l’aeroporto del ponte sullo Stretto, cuore pulsante di ogni attività presente e futura della città metropolitana di Reggio Calabria. Con la maglietta amaranto e con uno sconfinato amore per la nostra città siamo qui - ha aggiunto - per comunicare a tutti gli organi decisori, che non gli daremo tregua fin quando non vedremo la liberazione del nostro importantissimo scalo dal laccio mortifero in cui i nemici di Reggio lo hanno legato”.
     Ripepi ha evidenziato i dati significativi del degrado dell’Aeroporto dello Stretto: "E’ finito il tempo dell’attesa, i numeri sviluppati dal nostro scalo negli ultimi 7 anni sono inquietanti, siamo passati dai 900 mila passeggeri della Sogas, società di gestione reggina, ai 200 mila passeggeri dell’ultimo anno. Poi mentre l’amministratore unico della Sacal Marco Franchini annunciava entro un paio di anni 1ml di passeggeri per lo scalo dello Stretto, nell’ultimo piano nazionale degli aeroporti in via di definitiva approvazione, scopriamo a pag.28 che la previsione per l’anno 2035 è di 450.000 passeggeri contro i 4,5 ml dell’aeroporto di Lamezia. Cioè - ha detto Ripepi - hanno scritto e certificato nero su bianco la morte dello scalo. L’ultima perla la troviamo nel contratto istituzionale di sviluppo Aeroporti Calabria dove gli investimenti previsti per l’aeroporto lametino è di 120 ml di euro contro i 60 ml di euro previsti per l’aeroporto di Reggio".

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Giuseppe Falduto, ha dichiarato: “Vorrei dire a tutti i nostri amministratori che a Reggio Calabria si può fare e si può fare bene! Siamo nella posizione più importante del Mediterraneo, principale snodo dell’Autostrada del mare, abbiamo una condizione che non ha nessun’altra città della Calabria: eppure questa condizione è stata bruciata in questi ultimi anni dalla cattiva Amministrazione.Non sono qui in veste politica, lo sono stato in passato nella Primavera di Reggio con il professore Italo Falcomatà. Appartengo a un mondo politico distante da Massimo perché abbiamo militato in fronti opposti, ma sulle battaglie che riguardano la città dobbiamo metterci la faccia. – ha continuato Falduto – Io ho invitato tutti gli imprenditori, i consiglieri, i parlamentari, anche il sindaco, perché questa mattina dovevamo essere tutti qui per chiedere la scissione di ramo d’azienda della Sacal affinché l’aeroporto possa tornare a vivere in autonomia!” – ha spiegato l’imprenditore – “Io orgogliosamente, insieme a Massimo Ripepi, che ripeto è l’unico consigliere comunale che sta svolgendo a tutti gli effetti la sua funzione di consigliere, indosso la maglietta amaranto per la salvezza della nostra città. Viva Reggio Calabria!” Alfredo Iorio, attivista e cittadino calabrese giunto da Roma e impegnato nella lotta per la sua terra, ha dichiarato: "La città più grande della Calabria è Roma, e molti calabresi residenti a Roma sperano che si faccia qualcosa per loro. È assurdo che la Calabria continui ad essere trascurata". Per Iorio "è giunto il momento di avere un aeroporto degno per Reggio Calabria. È ora che ci muoviamo insieme a Roma, perché i deputati di destra e sinistra pensano solo ai loro interessi. A Roma abbiamo una speranza, ci sono tanti calabresi desiderosi di combattere. Vogliamo un aeroporto dignitoso a Reggio e non manca nulla per farlo. Per questo siamo qui, rappresentiamo una speranza per la Calabria e per tutto il nostro sud".

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