Aggressione al carcere di Catanzaro, la FP Cgil: "Fornire alla polizia penitenziaria strumenti idonei"

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  07 giugno 2020 19:13

La Cgil sente la necessità di intervenire sul “vile gesto perpetrato da un detenuto con problemi psichiatrici all’interno dell’istituto penitenziario “Ugo Caridi” di Catanzaro a danno di tre agenti penitenziari, che incolpevolmente hanno dovuto fare ricorso alle cure sanitarie presso il locale nosocomio.  Già in passato abbiamo chiesto a gran voce di porre le dovute riflessioni all’interno della casa circondariale di Catanzaro sulle aggressioni della polizia penitenziaria ai vertici regionali dell’Amministrazione penitenziaria, che a quanto pare si tratta di fenomeni allarmanti con ripetizioni frequenti, da non sottovalutare”, continua il sindacato.

“Ad incrementare le difficoltà alla base ci sono le carenze di organico nella polizia penitenziaria e il sovraffollamento dei detenuti, e in particolar modo quelli con problemi psichiatrici, oramai diventati troppi da gestire nelle carceri italiane, dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.  La tutela dell’incolumità fisica dei poliziotti penitenziari deve rappresentare la priorità e i detenuti, che si rendano colpevoli di questi gesti siano trasferiti immediatamente in altri istituti e applicate le giuste sanzioni disciplinari”, spiega la Cgil.

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“E’ inaccettabile che i poliziotti penitenziari, oltre a fronteggiare eccessivi carichi di lavoro debbano lavorare con il rischio di subire aggressioni, sia fisiche che psicologiche", continua la FP CGIL AV. CZ KR VV, che "chiede di convocare quanto prima un tavolo  con le altre organizzazioni sindacali per cercare di comune accordo delle soluzioni, che quantomeno portino ad un ridimensionamento delle aggressioni, valutando la possibilità di fornire alla polizia penitenziaria strumenti idonei tali da fronteggiare simili emergenze. Al personale aggredito si esprimono gli auguri di pronta guarigione e sentimenti di solidarietà e vicinanza” 

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