“La signora Fiori si dirigeva in direzione opposta, tirando spallate, a detta sua "involontarie", guarda caso solamente alle persone che indossavano magliette o sciarpe del Catanzaro”.
E’ la testimonianza oculare di una famiglia di origine calabrese che risiede da tempo a Bolzano e segue abitualmente il Sudtirol ma che ieri, in occasione del match tra Sudtirol e Catanzaro, tifava per le Aquile.
Il racconto dettagliato smentisce e ribalta totalmente il racconto fornito dalla presidente del consiglio di quartiere Don Bosco, Francesca Fiori, pubblicato oggi su diverse testate giornalistiche secondo cui sarebbe stata vittima di un episodio di violenza da parte di un gruppo di tifosi ospiti che l’avrebbe presa presa a calci.
“Dopo aver urtato fortuitamente la spalla di una tifosa - ha raccontato Fiori - sono stata schiaffeggiata dal suo fidanzato, gettata a terra e presa a calci da altri tifosi della squadra calabrese che si sono subito uniti all'aggressione”.
La consigliera di quartiere avrebbe rimediato solo qualche contusione ed è stata soccorsa da diversi conoscenti e supporter del Südtirol. Ha deciso di non sporgere denuncia ma la polizia indaga ma lei minimizza l'accaduto: “Sono cose che capitano in uno stadio durante una partita”.
A questa tesi si contrappone quella della famiglia di origine calabrese residente a Bolzano che chiede l'osservanza della privacy: “In quanto testimone oculare degli spiacevoli avvenimenti riportati dalla signora Fiori sull’Alto Adige di domenica, ci terrei a fare chiarezza su quello che è realmente accaduto al termine della partita Südtirol Catanzaro. Al termine della partita anche i tifosi del Catanzaro si stavano pacificamente dirigendo verso l'uscita, attraversando i tunnel in totale serenità, camminando a fianco a tifosi del Fc Südtirol. Mentre tutti i tifosi camminavano in direzione dell' uscita – prosegue la ricostruzione - sempre "involontariamente" ad essere state colpite sono state più e più persone che per la maggior parte hanno proseguito il loro cammino non reagendo alla provocazione che sempre secondo la signora Fiori è stata "malinterpretata". Quando però la signora Fiori ha tirato una spallata ad una ragazza poco più che ventenne, colpendola a tal punto che quest' ultima è sbattuta contro il proprio compagno colpendolo al mento, il ragazzo ha reagito allontanando la signora e chiedendole cosa stesse facendo. È stato a questo punto che la signora Fiori ha aggredito il ragazzo tirandogli uno schiaffo in faccia, solo allora quest' ultimo ha reagito e per dividere i due la ventenne si è messa in mezzo avendo la peggio. La signora Fiori, che sostiene di essere stata scaraventata a terra, in realtà ha afferrato la ragazza dai capelli facendola cadere e afferrandola al collo. È stato a questo punto che sono intervenuti altri tifosi nel tentativo di dividere le due ragazze e cercando faticosamente di far mollare la forte stretta della signora Fiori al collo della ragazzina”.
E poi ancora: “Ci terremmo anche a specificare che la signora Fiori dice di essere impegnata alla lotta contro la violenza sulle donne, evidentemente solo se questa violenza parte da un uomo. La signora Fiori è stata quindi colpita solo ed unicamente per farle mollare la presa al collo della ragazzina alla quale stava mancando il respiro. Chiediamo quindi alla signora Fiori se per caso la mancata denuncia sia la paura di passare dalla parte del torto. La ragazza ventenne per fortuna ne è uscita solamente con qualche livido, un grosso spavento e la certezza di non voler più assistere ad una partita allo stadio Druso di Bolzano. Peccato che la signora Fiori stia cercando di diffamare una delle tifoserie più pacifiche d'Italia. Concludo dicendo che da mamma ero allo stadio con mio figlio per passare una giornata di spensieratezza e invece abbiamo assistito a questa scena. Per di più una volta separate le ragazze, un gruppetto di ragazzi appartenente alla tifoseria del Südtirol, cercando un colpevole, se l'è presa con un ragazzino, probabilmente nemmeno maggiorenne, colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, inseguendolo fino a fuori dallo stadio dove poi sono intervenute le forze dell' ordine per evitare il peggio”.
Intanto arriva puntuale la nota dell’Us Catanzaro.
“L’Us Catanzaro 1929, appresa dai media la notizia della aggressione riferita dalla presidente del consiglio di quartiere "Don Bosco" di Bolzano, Francesca Fiori, esprime incondizionata solidarietà alla donna, condannando qualsiasi atto di violenza perpetrato ai sui danni. Nello stesso tempo, ritiene di non poter condividere alcune sue dichiarazioni, riportate dagli organi di stampa locale, che tenderebbero a minimizzare l’episodio.
“Sono cose che capitano in uno stadio durante una partita”, avrebbe dichiarato Fiori che, sempre da quanto letto sui giornali, inspiegabilmente non ha sporto denuncia alle forze dell’ordine.
L'US Catanzaro non ritiene che l'episodio, per come denunciato alla stampa dalla donna, sia derubricabile a "cose che capitano in uno stadio", perché cose del genere non si devono mai verificare, e questo va ribadito anche da parte nostra con forza e grande senso di responsabilità.
Per questo invitiamo le forze dell'ordine a fare piena luce sulla vicenda, chiarendone la reale dinamica e individuando gli eventuali responsabili.
Ciò anche per salvaguardare l’immagine di un'intera tifoseria che, negli ultimi anni in particolare, sta seguendo la squadra in trasferta in modo festoso e composto, riempiendo i settori ospiti di ogni stadio e ricevendo i complimenti dai supporter e dalle società avversarie per la compostezza e la civiltà dimostrata.
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