"L’ennesimo atto di aggressione consumato alla Casa Circondariale Ugo Caridi di Catanzaro, pone dei quesiti inquietanti sulla sicurezza degli agenti sul posto di lavoro durante lo svolgimento del servizio e sulle misure che vengono adottate per fronteggiare simili situazioni, ne può essere da esimente il fatto che il detenuto fosse un paziente sottoposto a sorveglianza psichiatrica". E' quanto fa sapere la Fp Cgil in una nota.
"Intanto - prosegue la nota- è doveroso, innanzitutto, fare gli auguri di pronta guarigione ai tre colleghi coinvolti nell'aggressione, ed esprimere loro la solidarietà dell’organizzazione sindacale, ma immediatamente dopo va stigmatizzato l’atteggiamento dell’Amministrazione che, da tempo, nonostante le richieste di intervento del sindacato, è rimasta sorda quasi come fosse avvinta da una inspiegabile rassegnazione, ciò anche in considerazione che l'atto di aggressione è stato posto in essere sempre dallo stesso detenuto".
"Occorre ribadire con forza - sostiene Fp Cgil- la urgente necessità di un confronto schietto e deciso con i rappresentanti regionali dell’amministrazione, incontro che alla luce dei fatti accaduti non può più essere procrastinato.
"In tal senso la FP CGIL si farà portavoce, nel caso di assenza di positivi segnali da parte del provveditorato regionale, a portare la questione sicurezza all'attenzione del Dipartimento nazionale".
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