Una condanna a 12 anni di reclusione per concorso morale in tentato omicidio: è quella chiesta dal pubblico ministero Pasquale Festa a conclusione della sua requisitoria nel processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Crotone a carico di Anna Perugino, la 42enne accusata di aver organizzato la spedizione punitiva nella quale rimase vittima Davide Ferrerio, il ragazzo bolognese selvaggiamente aggredito nell’agosto del 2022 mentre si trovava in vacanza a Crotone e che da allora versa in coma irreversibile.
Anna Perugino è la madre di Martina, la ragazzina, all’epoca del fatto ancora minorenne, al centro di tutta la vicenda che ha portato all’aggressione di Ferrerio, avvenuta, tuttavia, per un tragico scambio di persona. Di Martina era infatti invaghito Nicolò Passalacqua, 22enne di Colleferro, che quella sera scambiò il giovane bolognese per un altro uomo che in precedenza aveva fatto avances alla ragazzina e al quale aveva dato appuntamento per le vie del centro città con l’intento di dargli una lezione. Passalacqua aggredì invece Ferrerio e per questo è stato già condannato con rito abbreviato a 20 anni e 4 mesi di reclusione per tentato omicidio.
A organizzare quell’incontro, secondo la ricostruzione accusatoria, sarebbe stata appunto Anna Perugino che quella sera si recò sul luogo dell’appuntamento con la figlia Martina, Passalacqua e il suo compagno Andrej Gaju, di 35 anni. Per l’uomo il pm Festa ha chiesto la condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Per la pubblica accusa i due imputati avrebbero istigato con i loro comportamenti Nicolò Passalacqua all’aggressione. Il magistrato nelle sue conclusioni davanti al collegio penale del Tribunale di Crotone ha ricostruito le fasi antecedenti all’aggressione facendo emergere la personalità della Perugino.
Di Gaiu, che seguì l’uomo che effettivamente aveva avviato un rapporto sui social con Martina Perugino, il sostituto procuratore ha rilevato che ha avuto “una condotta che tradisce volontà lesiva e diventa un modello che invita Nicolò a fare altrettanto per analogia di comportamento”. Quanto alla donna, per il pm Festa “non si possono concedere attenuanti per Anna Perugino che mente nelle sue dichiarazioni spontanee. Quantomeno Nicolò Passalacqua ha chiesto scusa e ha rivisto suo comportamento. Anna Perugino a 40 anni, non ha mai manifestato questo atteggiamento ma ha tentato di manipolare il collegio con le dichiarazioni spontanee sostenendo che lei non è violenta. Questo dimostra una spiccata pericolosità sociale con l’adesione totale a subcultura violenta: lei usa comportarsi così come emerge anche dall’aggressione all’ex fidanzato della figlia qualche mese prima”.
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