Aggressione razzista a Catanzaro, i vertici di Forza Nuova rispondono al gip dando la loro versione

di TERESA ALOI

Hanno risposto. Hanno spiegato la loro posizione consegnando al  giudice per le indagini preliminari, Gilda Danila Romano la loro versione dei fatti.  Assistiti dagli avvocati Antonio Ludovico, Tony Sgromo, Alessio Spadafora i tre vertici di Forza Nuova coinvolti nell’operazione portata avanti dalla Questura di Catanzaro, arrestati a Catanzaro per un'aggressione a sfondo raziale ai danni di un cittadini straniero nel centro della città la sera dello scorso 6 marzo, hanno scelto di parlare. LEGGI QUI LA CRONACA DEGLI ARRESTI . Al termine dell'interrogatorio i legali hanno chiesto la revoca della misura  cautelare 

Secondo gli investigatori  Carmelo La Face, 47 anni, Giuseppe Sestito, 55 anni, rispettivamente responsabile regionale e referente provinciale per la città di Catanzaro, e Giuseppe Mumoli, 29 anni, referente cittadino al grido di “Maranza a Catanzaro su caci ‘nta panza”, avrebbero colpito violentemente con calci e pugni su viso e corpo un uomo straniero di 47 anni di origine marocchina, che si sarebbe salvato solo grazie all'intervento dei militari stazionati davanti al Tribunale ai quali sarebbe riuscito a chiedere aiuto dopo esser fuggito dalla furia dei tre indagati armati anche di cintura e mazza da baseball. LEGGI QUI LE ACCUSE NEL DETTAGLIO

LE ACCUSE

Propaganda, violenza e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, le accuse mosse a vario titolo. Gli accertamenti effettuati dai poliziotti della Squadra mobile e della Digos hanno permesso di ricostruire - nella fase delle indagini preliminari e che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa -   le fasi salienti dell’aggressione e risalire ai presunti autori. In sede di perquisizione, è stata rinvenuta la mazza in metallo, utilizzata dagli aggressori. Il procedimento pende attualmente nello stato delle indagini preliminari.

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