Aggressioni al Pronto Soccorso, all’Asp di Crotone arriva il braccialetto anti-violenza

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L'ospedale San Giovanni di Crotone
  03 luglio 2025 14:13

Dall’Azienda sanitaria provinciale di Crotone arriva una iniziativa concreta e a basso costo per fronteggiare il fenomeno sempre più diffuso delle aggressioni agli operatori sanitari, che saranno dotati di un apposito braccialetto elettronico. L’Asp di Crotone, prima azienda sanitaria in Calabria, si è infatti dotata di un sistema antiaggressione pensato su misura per medici, infermieri e operatori socio-sanitari del pronto soccorso del presidio ospedaliera San Giovanni di Dio. In pratica ogni operatore sarà dotato di un bracciale elettronico da indossare durante il servizio: un dispositivo che, in caso di emergenza, consente di lanciare un allarme immediato, con un messaggio vocale diffuso in più punti strategici del pronto soccorso (“Attenzione, aggressione in corso presso il pronto soccorso”) che potrà essere personalizzato a seconda delle necessità operative e delle nuove unità a rischio aggressione.

Il sistema, basato su tecnologia a radiofrequenza criptografata, ha una copertura fino a 500 metri a campo libero. Il personale può attivarlo semplicemente premendo un pulsante sul bracciale. In quel momento suonerà un allarme presso le forze di polizia (le quali, dopo le opportune autorizzazioni, riceveranno un tablet che attraverso la rete sarà raggiungibile ovunque) e verrà diffuso il messaggio audio nel pronto soccorso. Nel progetto, che prevede un investimento di soli 3.254 euro, è inclusa la fornitura di 20 bracciali antiaggressione, una centrale locale di rilevamento alert, due riproduttori vocali, un radiocomando e un tablet destinato al posto di polizia interno, che riceverà in tempo reale le segnalazioni di pericolo.

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La richiesta era partita mesi fa dal medico Francesco Zaccaria, direttore del pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’ospedale crotonese, preoccupato dall’escalation di episodi violenti verificatisi nei mesi precedenti, anche dopo l’apertura dei nuovi locali del pronto soccorso. L’iniziativa dell’Asp di Crotone rappresenta un modello virtuoso e potenzialmente esportabile in tutta la regione. Il sistema può essere esteso anche in altri reparti e punti sensibili dell’ospedale come il Cup, spesso bersaglio di tensioni e, in alcuni casi, a rischio rapina. “È nostra ferma volontà fare in modo che questo modello possa essere esteso ad altri reparti strategici e diventare un riferimento per l’intero sistema sanitario regionale”, dice il commissario straordinario dell’Asp crotonese Monica Calamai.

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