Il parlamentare sottolinea che "grazie all'impegno del Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe l’Abbate ed a un ottimo lavoro di squadra è stato possibile stanziare 350 milioni per Ismea in aggiunta ai 30 milioni già rifinanziati"
11 dicembre 2020 12:02«L’intera filiera dell’agroalimentare, nonostante gli inevitabili contraccolpi causati dal Covid-19 e le relative restrizioni per il contenimento della pandemia, non si è mai fermata, svolgendo un ruolo fondamentale in questi momenti drammatici per l’economia italiana. A sostegno di tutto il comparto si sono rese necessarie delle misure straordinarie volte a garantire liquidità attraverso la decontribuzione previdenziale e assistenziale (425 mln di euro), il fondo zootecnia (90 mln), il fondo ristorazione (600 mln) o rifinanziando il Fondo per gli indigenti per acquisti di prodotti dell’agroalimentare made in Italy. A ciò si sommano gli interventi normativi dedicati ad incentivare i finanziamenti per le imprese agricole e della pesca sia attraverso Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare del Mipaaf, sia attraverso l’attivazione dell’accesso diretto al Fondo di garanzia di Mediocredito centrale che, sommati, superano 1,7 miliardi di euro di impieghi garantiti».
È quanto afferma Paolo Parentela, parlamentare M5S della commissione Agricoltura, che spiega: «Grazie all'impegno del Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe l’Abbate ed a un ottimo lavoro di squadra è stato possibile stanziare 350 milioni per Ismea in aggiunta ai 30 milioni già rifinanziati. Questo istituto, da aprile scorso, ha attivato gli strumenti emergenziali di garanzia previsti dal Decreto Liquidità permettendo a più di 33mila imprese di ottenere oltre 800 milioni di euro. Per quanto attiene i finanziamenti per liquidità immediata fino a 30mila euro con copertura 100% automatica dello Stato – continua il deputato -, sono state fornite garanzie ad oltre 32mila aziende per un importo superiore a 625 milioni di euro. A questi si aggiungono i 200 milioni di euro di circa 800 domande volte a finanziamenti per liquidità ed investimenti, rinegoziazione del debito e consolidamento di passività onerose con percentuali di garanzia che variano dall’80% al 90%. L’accesso diretto per le imprese agricole e della pesca al Fondo di Garanzia è, invece, attivo dallo scorso 20 luglio: in quattro mesi, sono state concesse garanzie per quasi 905 milioni di euro di impieghi alle aziende per un totale di 7.149 operazioni andate a buon fine. In Calabria, hanno usufruito di questa possibilità in 272 casi per un importo totale finanziato pari a 13,8 milioni di euro. Il 67% riguarda operazioni più strutturate, con un finanziamento complessivo pari a 9,3 milioni di euro, mentre quelle relative ai 30mila euro per la liquidità di breve termine si attestano sui 4,5 milioni.
«L’auspicio è che sempre più imprese agricole e della pesca calabresi colgano questa opportunità per essere sostenute nei propri investimenti. Tra gli istituti bancari più attivi troviamo Intesa San Paolo con 3,9 milioni di euro di impieghi, seguita da Ubi Banca con 3,6 milioni di euro e ben 154 operazioni effettuate e Bcc Centro Calabria (1,4 mln). Concordo col sottosegretario – conclude Parentela – quando sottolinea che è necessario proseguire il confronto con Abi, per far sì che lo strumento trovi sempre maggiore diffusione sul territorio e in più istituti bancari possibili».
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