Un giorno speciale per i bambini della comunità “Piccoli passi”, protagonisti di un meeting di formazione sul primo soccorso ad opera della PROLIFE Crotone. Educare al valore della vita è un percorso che richiede tanti piccoli step, utili a comprendere che la tutela di noi stessi è possibile ma richiede azioni precise che si basano su conoscenze e competenze.
La PROLIFE Crotone crede nei giovani e crede in un futuro migliore, ed è proprio con questa visione che gli istruttori della Prolife Crotone che seguono didattica SIMEUP hanno dato vita a questa giornata formativa. Molteplici studi hanno dimostrato che i bambini e gli adolescenti sono in grado di imparare determinate tecniche di primo soccorso e che questa formazione è utile ad accrescere la loro fiducia; ecco perché il progetto abbraccia anche i più piccoli.
L’incontro è stato tenuto dagli istruttori Nazionali BLSD, il Medico Miriam Scida e l’Infermiere Daniele Ermanno, entrambi afferenti al centro di formazione PROLIFE Crotone diretto dal Dott. Giovanni Capocasale. Questi gli obiettivi principali perseguiti dal corso: educare e sensibilizzare alla prevenzione e alla sicurezza; formare i giovani alle manovre di rianimazione cardiopolmonare per garantire soccorsi tempestivi a una vittima di arresto cardiaco; ridurre la mortalità e i rischi di danni permanenti dovuti ad una tardiva assistenza sanitaria; responsabilizzare i giovani e tutta la comunità.
Straordinarie le capacità d’osservazione dei bambini capaci di cogliere le sfumature di ogni intervento e se, ben guidati, di comprenderle. Le manovre salvavita hanno come punto basilare la nostra capacità di scrutare i contesti per innescare le azioni più adeguate; richiedono un’attenta gestione di spazi e tempi che nasce da un esercizio costante frutto di conoscenze pertinenti.
Il concetto di corresponsabilità è un punto fondante per ogni comunità cittadina impegnata nella tutela dei diritti dei suoi membri, primo tra tutti il diritto alla vita e alla salute. Lodevole dunque l’attività della Prolife che contribuisce a innescare sane pratiche di cooperazione e ci educano a non restare indifferenti davanti alle esigenze che si presentano. Il “gioco di squadra”, in cui ciascuno offre il proprio contributo, potrebbe rappresentare l’arma vincente contro i pericoli che attentano la nostra salute: medici, infermieri, cittadini di ogni sorta, impegnati, dunque, ad accendere fiaccole per un futuro di speranza. “Uno per tutti, tutti per uno”, direbbe Dumas, la regola per diventare gli eroi dell’oggi.
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