Al Museo civico di Taverna il prossimo viaggio virtuale è con le "Forme e presenze" dedicato a Mavi Ferrando

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Mavi Ferrando, Senza titolo – installazioni a parete, legno md verniciato, cm150 circa – 2016
  29 maggio 2020 17:54

di CARMINE MUSTARI

Continua la programmazione del Museo Civico di Taverna realizzata grazie al contributo degli artisti documentati nelle collezioni permanenti. Infatti, il prossimo viaggio “mostra virtuale "Forme e presenze", è dedicata a Mavi Ferrando le cui opere sono fruibili dal 2007 nel percorso espositivo del MACAT (Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Taverna).

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Alice Penda (AWA), “Senza titolo”, cm.135x110, acrilico su tela – 2017

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Mavi Ferrando, genovese, nasce nel 1945. Nel 1963 si diploma al Liceo Artistico Nicolò Barabino di Genova e nel 1969 si laurea in architettura al Politecnico di Milano. Fondamentalmente scultrice per le sue opere utilizza soprattutto il legno, ma anche il ferro, materiali di riciclo e materie plastiche. L’ambiguità dell’apparire è da sempre il cardine su cui si sviluppa il suo intero lavoro. Dopo una serie di esperienze figurative, pop e informali svolte negli anni sessanta, all’inizio degli anni ’70 comincia ad occuparsi delle forme e della percezione degli oggetti giungendo ad elaborare un linguaggio proprio e provocatorio rasentante intenzionalmente l’assurdo. La sua prima mostra personale è del 1975.. Di carattere poliedrico si interessa di fotografia, musica, cinema, architettura.

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Negli ultimi dieci anni ha realizzato numerose installazioni servendosi per le strutture, oltre che del legno, di materiali diversi quali elementi di ponteggi o bancali rielaborati.

Jean Emati, “Ambassy Bey”, acrilico su tela cm.90x120 – 2019

Ha partecipato a moltissime esposizioni personali e collettive sia in Italia che all’estero. Tra le pubblicazioni in cui è presente: ‘Storia dell’Arte italiana del ‘900 - Generazione anni quaranta’ di Giorgio Di Genova - Edizioni Bora. Dal 1997 si occupa attivamente dello spazio Quintocortile a Milano. “Se l’oggetto Pop, o Neo-Dada, si proponeva la celebrazione feticistica di sé stesso, quello di Mavi Ferrando ribalta completamente tale impostazione e produce una coniugazione segnica descrittiva e concettuale che rifiuta la mera constatazione, la semplice nausea programmatica …” questa una delle recensioni  sulla Mavi della critica  d’arte Marisa Vescovo. Un’altra sezione  della mostra virtuale del Museo Civico di Taverna propone, attraverso un video, le opere di un gruppo di quattro artisti del Camerun: Crépin Bwemba, Maxime de Kongui, Salifou Lindou Fouanta, Jean Emati che hanno aderito al progetto realizzato in collaborazione con Alice Penda (AWA) Alice Christel, già documentata nella collezione d’arte contemporanea. L’evento multimediale, curato dal gruppo di lavoro “Beauty of Art and Culture”, riveste i significati di una nuova possibilità da considerare nell’ambito delle future e necessarie mutazioni del rapporto fruitivo visitatore-museo.

Crépin Bwemba, “Ti amo”, acrilico su tela, cm.90x60 - 2020 

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