Al Premio Borgo delle Radici 2025 di Platania riconoscimento ad Antonio Barillà

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Al Premio Borgo delle Radici 2025 di Platania riconoscimento ad Antonio Barillà

  01 ottobre 2025 11:33

di GIOVANNA BERGANTIN 

Antonio Barillà, firma autorevole del giornalismo sportivo italiano e responsabile della redazione sportiva de La Stampa, è stato insignito del Premio Borgo delle Radici 2025. Il riconoscimento, promosso dal Comune di Platania e dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo, viene assegnato a chi ha saputo valorizzare il legame con le proprie origini attraverso un percorso professionale esemplare.

Banner

Banner

Banner

La cerimonia si è tenuta nella sala consiliare del Municipio di Platania, dove Antonio Barillà ha ricevuto il riconoscimento — un’opera realizzata dall’artista Maurizio Carnevali — consegnato da Paolo Morganti, direttore generale del Catanzaro Calcio.

La giuria, composta da Davide Esposito, Don Giuseppe D’Apa, Stefania Mancuso, Luigino Scanga, Michele Montuoro e Maurizio Carnevali, ha premiato Barillà per la coerenza e la fedeltà agli esordi compiuti in Calabria, terra che ha continuato a ispirarlo anche nei momenti più alti della sua carriera.

Intervistato da Giuseppe Soluri, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Barillà ha ripercorso con emozione il proprio cammino: dagli anni del liceo alle prime esperienze con Radio Piana Lametina, Video Lamezia e OggiSud. Dopo la laurea in giurisprudenza a Pisa, ha iniziato la carriera all’Agenzia Tuttocalcio, venendo notato da Gianni Minà e Beppe Smorto. Da lì il passaggio a Tuttosport, Corriere dello Sport e La Stampa, dove oggi guida la redazione sportiva.

Inviato a quattro Mondiali e due Europei, ha firmato editoriali, inchieste e biografie che hanno segnato il giornalismo sportivo italiano. Autore di diversi libri sul calcio e vincitore di numerosi premi, Barillà ha sempre mantenuto uno stile sobrio e incisivo. Ma dietro il cronista c’è l’uomo: legato alle sue radici, alle estati trascorse a Platania — paese d’origine della madre — ai primi reportage sulla squadra del borgo, a quel senso di comunità che ha nutrito il suo modo di raccontare.

Nel suo intervento, Barillà ha offerto una riflessione sincera sulla professione, affascinante ma segnata da sacrifici: trasferte, partenze improvvise, rinunce nella vita privata. Eppure, proprio da quel borgo e da quelle radici ha tratto la forza per raccontare il mondo con passione e autenticità.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner