Al teatro Politeama il viaggio nell'immortale fiaba di Peter Pan diventa un musical

di ALESSIA DE SANTO

Quel che doveva essere una semplice prima teatrale, si tramuta inevitabilmente in arte; L'arte della morale. Arte che fin da bambini abbiamo introdotto in ciò che siamo. Accompagnati dalle musiche di Edoardo Bennato e la regia di  Maurizio Colombi, ci si regala quasi la sensazione di dimenticare del mondo odierno.
 La splendida performace, tratta dal romanzo di James Matthew Barrie, riesce a catapultare chiunque, se pur grandi o piccini, nel fantastico mondo delle fiabe, là dove la morale dell'essere giusto, riesce a far brezza nel torbido.

Come viene citato: "Non è solo un  proprio musical o spettacolo ma bensì un emozione da condividere con gli amici e la famiglia. Qui ci si trova ovviamente d'innanzi una un innato senso di spensieratezza, accompagnato dalla bravura degli attori, contornata dall'incommensurabile padronanza di scena. Inutile dirlo, in questo caso si spolvera l'infanzia di chiunque, l'emblematica incertezza sul diventare effettivamente adulti, oppure crogiolarsi nel rimanere bimbi.
 Superfluo raccontare l'inesorabile bilico tra il crescere ed il rimanere fermi, basti immortalare quel basico pensiero del -non voler crescere- che trapelala paura effettiva dell'essere umano, là ove vadano prese proprie responsabilità, che poi in fondo, in tutti noi esatto esempio, ha scalfito almeno una volta. Ed è esattamente qui che il regista riprende il "Peter Pan" di ogni uno dei presenti, là dove in ogni uno, ha echeggiato lo stupore del tornare ad essere bimbi. Quel che poi ne scaturisce, è il rammarico del tornare alla realtà, ma come Peter, ci spetta tornare alla realtà. 

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