Al via a Vibo l’XI edizione del Festival "Leggere & Scrivere": in tanti per l’inaugurazione tra libri, mostre e spettacoli

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Al via a Vibo l’XI edizione del Festival "Leggere & Scrivere": in tanti per l’inaugurazione tra libri, mostre e spettacoli

  15 dicembre 2023 16:07

Vibo Valentia spalanca le porte alla cultura con l’XI edizione del Festival Leggere&Scrivere - Parte prima, che si è aperto questa mattina, nello splendido Palazzo Gagliardi, con l’inaugurazione da parte delle autorità. E poi il via alla presentazione dei libri e gli spettacoli.

Una mattinata intensa e partecipata, iniziata con i saluti istituzionali. A condurre l’apertura, lo speaker radiofonico Nicolino La Gamba che ha introdotto il sindaco della città, Maria Limardo, ed il presidente del Sistema bibliotecario vibonese, Fabio Signoretta.

Banner

Per il sindaco Limardo “era fondamentale garantire continuità ad un evento che è ormai patrimonio non solo della città ma di tutto il territorio provinciale e regionale. E per farlo - ha evidenziato - il Comune si è preso l’onere di garantirne in via esclusiva la sostenibilità economica, perché sulla cultura bisogna puntare sempre, con fatti e non solo a parole”. Convincimento fatto proprio anche dal presidente Signoretta: “Le difficoltà cui dobbiamo far fronte, come Sistema bibliotecario, non ci hanno impedito di profondere tutto l’impegno necessario affinché si potesse dare continuità al Festival. Un Festival che quest’anno, volutamente, assume un tono sobrio, ma con la qualità sempre alta”. A portare i suoi saluti anche il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro, che ha manifestato la vicinanza della Chiesa a tutte le attività che animano le comunità e che rappresentano il bello. Subito dopo l’esibizione di danza ad opera delle ballerine della Veipo Cam di Enrica Candela.

Banner

Ad entrare nel vivo del programma è stato l’assessore alla Cultura Giusi Fanelli, che ha ricordato anche le novità di quest’anno, in particolare il filone “rEsistenze itineranti”, con il Festival che sempre questa mattina è entrato nella casa circondariale con la presentazione del volume curato, tra gli altri, da Roberta Masotto, dal titolo “Sub tutela dei”, con la omonima mostra inaugurata invece a Palazzo Gagliardi, con taglio del nastro ad opera del vescovo, e dove resterà fino al 30 dicembre, curata da Paola Baiocchi. L’appuntamento, moderato dal giornalista di LaC Tv Pier Paolo Cambareri, ha visto i saluti del direttore dell’istituto Angela Marcello e gli interventi della Masotto, oltre che della Fanelli e di Signoretta. Un messaggio di grande rilevanza sociale, quello lanciato in questa occasione dal Festival.

Messaggi importanti anche con la presentazione di altri due libri: “Malasorte” di Paola Crisapulli e “Scrivere perché” di Lucilla Crosilla. Due tematiche, quelle, rispettivamente, della condizione della donna in Calabria negli anni ’70 e quella delle foibe, affrontate con spirito critico e partecipate pure dai ragazzi.

La Crisapulli ha dialogato con la docente Eleonora Cannatelli e gli studenti Domenico Rotiroti, Elisa Incaprera e Irene Solea, soffermandosi sulle difficili condizioni delle donne, in particolare nel meridione, donne spesso relegate al ruolo di mogli e madri. Un romanzo sulla “malasorte”, appunto, toccata a molte, e sulla complessità dei rapporti familiari.

La Crosilla, introdotta ancora da Nicolino La Gamba, da testimone diretta in quanto esule istriana della sciagura delle foibe, ha affrontato un argomento che ha suscitato non poco interesse, e sollevato interrogativi nei più giovani come una ragazza che ha evidenziato una questione sulla quale la stessa Crosilla si batte da sempre: la scarsa attenzione riservata all’argomento sia nel dibattito pubblico che sui libri di testo.

Straordinaria la chiusura della mattinata, con lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Dario De Luca ed accompagnato in musica dal maestro Sasà Calabrese. Uno spettacolo di “Calabria teatro - II edizione” con la direzione artistica di Diego Ruiz e Nicola Morelli, dal titolo emblematico: “Bella Ciao. Genesi di un mito”. Un viaggio a ritroso nel tempo alle origini di quella che è la canzone italiana più cantata nel mondo. Una canzone che, come raccontato da De Luca col supporto di filmati d’epoca, testi, audio, non ha una genesi chiara. Nota nel mondo perché bandiera della Resistenza, si scopre nel corso della narrazione come diverse possano essere le sue origini. Un seminario affascinante e alla fine applauditissimo, con il pubblico che ha intonato Bella Ciao insieme ai due artisti.

Stamattina e durante tutto il Festival sono coinvolti i ragazzi di tutti gli istituti superiori della città. All’inaugurazione non sono voluti mancare neanche molti dirigenti scolastici. Ed il ricco programma continua nel pomeriggio e fino a domenica sera.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner