di GRAZIELLA TEDESCO
Penso sia noto a tutti che la Samsung è una multinternazionale di elettronica con quotazioni in borsa e un capitale sociale difficile da conteggiare per il numero di zeri che costituiscono il loro patrimonio. Eppure questa azienda di elettronica mondiale, la cui politica aziendale primaria è quella di investire in risorse umane, ha scelto la Calabria per una iniziativa digitale. Esattamente, questo Colosso dell’Informatica e dell’elettronica ha deciso di incontrare una scuola di Catanzaro, con precisione il Plesso “Siano Sud” dell’Istituto Comprensivo Catanzaro Nord Est Manzoni.
Questa scuola è stata scelta tra dieci a livello Nazionale. Ci si chiederà il perché non è stata scelta una scuola posta in un territorio più industrializzato? Io che ho vissuto al Nord Italia per tanti anni lo so benissimo il perché. Gli Asiatici nella loro politica aziendale non sono avvezzi a giri di parole o a perdite di tempo. Quello che a loro interessa è il capitale umano “la materia grigia” per dirla in parole povere. Ecco perché hanno deciso di incontrare una scuola del Sud perché a livello antropologico è più che risaputo che Il Sud, in generale, e la Calabria, in particolare, esportano cervelli e sono focolai di materia grigia. Qui, nel nostro territorio, nelle nostre città nascono, crescono e si formano i cervelli e l’economia mondiale questo lo sa bene.
Ecco perché la Samsung ha deciso di interagire con l’Istituto Comprensivo Manzoni Nord Est di Catanzaro. Gli esperti di Marketing sanno pure che l’elettronica non può soppiantare l’umano ed il progetto che hanno proposto è consistito nello sviluppo di uno smart learning. Un nonno digitale ha interagito per una intera ora con la classe IIA del plesso Siano raccontando una storia. Il progetto secondo le statistiche si sarebbe dovuto fermare lì e cioè, la storia digitale ascoltata dai bambini. Questi genietti però hanno preso la situazione in pugno ed hanno condotto loro la storia. L’iniziativa Samsung ha riscontrato un notevole successo di risultati anche perché esso è un progetto coerente con la visione strategica della scuola, che si qualifica come sistema aperto alle collaborazioni plurime ed ai principi del più qualificato apprendimento attraverso il digitale. Ora, è superfluo raccontare l’entusiasmo dei bambini e dell’animatore digitale che si è confrontato con menti vive, sane, pulsanti.
Lo sforzo, comunque, ha riguardato non solo questa casa di elettronica ma anche e soprattutto tutte le insegnanti dell’Istituto che da anni lottano per impartire un tipo di istruzione che eviti il più possibile la fuga di cervelli che come una fiumara umana ingrossano le industrie, gli ospedali e l’amministrazione dell’intera Europa.
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