Al via “Jazz on the rock”: la Scogliera di Pietragrande brilla di vera luce con Fabrizio Bosso

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images Al via “Jazz on the rock”: la Scogliera di Pietragrande brilla di vera luce con Fabrizio Bosso

  06 agosto 2024 05:37

di MARCO VALLONE

E' stato un inizio scoppiettante della prima edizione della kermesse musicale “Jazz on the rock” quello che ha avuto luogo ieri sera presso la Scogliera di Pietragrande, in provincia di Catanzaro. Ad inaugurare la kermesse ci ha pensato il trombettista di fama nazionale e internazionale, Fabrizio Bosso, alla guida di un fantastico quartetto di cui fanno anche parte Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Jacopo Ferrazza al basso e Nicola Angelucci alla batteria.

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I musicisti hanno incantato la platea con un gentile omaggio alla meraviglia musicale di Stevie Wonder, tra le massime ispirazioni di Bosso sin da quando ha iniziato a suonare. Interpretazione personale e da lasciare senza fiato quella dei 4 artisti: se Fabrizio Bosso alla tromba è la certezza, Julian Oliver Mazzariello domina il pianoforte, i riff di basso di Jacopo Ferrazza toccano ogni corda (non si contano le scale proposte durante il concerto, è stato un basso veramente esplosivo), la ritmica di Nicola Angelucci mette tutti sull'attenti, ed allora diventa difficile per chiunque riuscire a perdersi una nota. Bisognava impegnarsi a distrarsi, altrimenti sarebbe stato poco possibile.

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Così la proposizione live dell'album “We Wonder” ha visto Bosso e soci partire sulle note di “I wish”, dando già dal via una decisa impronta a quello che sarebbe stato il piacevole incedere della serata. Si è proseguito infatti poi sulle note di “Moon blue”: romanticismo a profusione per chi ama l'ebbrezza delle emozioni forti. E si è andati avanti su questa scia: “Another star”, “Visions” e l'inedito “We Wonder” (personale dedica del quartetto all'apprezzatissimo Stevie Wonder, da cui anche il titolo dell'album) sono solo alcuni dei brani proposti dai musicisti nella magia dell'atmosfera della Scogliera, che ha reso ancor più piena di brio una serata che già la sola musica avrebbe potuto rendere encomiabile. Ma non ci si è accontentati mica. Per non farsi mancare nulla, il trombettista torinese, nella fase finale dello show, si è anche concesso una passeggiata, a suon del suo fido strumento musicale, tra il pubblico: una performance che ha divertito i presenti, colpiti, non solo dalla maestria musicale, ma anche dalla contemporanea umiltà di Fabrizio Bosso.

Ed allora, su precisa domanda relativa a “Moon blue” come pezzo romantico in grado potenzialmente di far riappassionare all'amore anche chi abbia avuto sfortunatamente una brutta giornata, Fabrizio Bosso è stato netto: “Concordo, la melodia di questo brano fa stare bene anche noi quando la suoniamo”. Più in generale, invece, relativamente alla genesi di questa passione per Stevie Wonder, Bosso ha affermato: “Siamo cresciuti tutti con Stevie Wonder, sui suoi dischi abbiamo anche approcciato all'improvvisazione. Ritengo che sia il cantante, l'autore, il compositore, che ha assimilato meglio di tutti vari stili musicali. Riesce a mettere tutto questo insieme creando un suo modo di suonare e di cantare: tutto quello che fa, quando c'è il suo timbro, è riconoscibilissimo. A parte la sua voce, che ovviamente è straordinaria, intendo questo anche da un punto di vista musicale. Quindi abbiamo trovato molto interessante provare a lavorare sulla sua musica, portandola, tra virgolette, a casa nostra. Una casa che, però, è anche di Stevie. Per dire, ad esempio, c'è stato un concerto in Brasile nel quale, davanti a cinquantamila persone, il primo brano che ha fatto è stato 'All blues'. Un pezzo non cantato, ma strumentale, dove fa fare il solo a tutti i musicisti della band: questo fa comprendere la sua apertura mentale, in quanto non è mai stato un cantante che ha pensato solo a fare i suoi brani, senza lasciarsi coinvolgere da tutti gli altri generi musicali, pur avendone creato poi uno suo. Quindi questo abbiam fatto: non era difficile scegliere, perché c'è tanta musica, ma è stato invece difficile dover per forza scartare qualche brano che avremmo voluto registrare, ma magari faremo un 'volume 2' prima o poi”.

Per quanto concerne i progetti e le novità per il futuro, Fabrizio Bosso ha affermato: “Sicuramente adesso abbiamo messo su questo nuovo progetto col mio quartetto più 6 fiati, giovani ragazzi bravissimi, che abbiamo chiamato 'About Ten'. Sul palco siamo in 10, più il direttore, e facciamo un po' di musica originale, oltre ad alcuni brani di Ellington e di Gillespie. E' molto stimolante, abbiam fatto i primi due concerti ad Umbria Jazz e alla Casa del Jazz a Roma, e in autunno quindi riprenderemo in mano anche questa cosa. Poi continuerò a girare, in duo con Julian Oliver Mazzariello: stiamo infatti presentando il disco dedicato a Pino Daniele. E poi, col quartetto, andremo in studio per fare un nuovo disco con musica originale”.

Infine, una battuta sulla Calabria, e sulla bellezza, in particolare, della location della Scogliera di Pietragrande: “Non c'ero mai stato. Sono rimasto veramente colpito, il posto è veramente suggestivo. Devo dire che, anche per suonare, influisce molto stare in un bel posto: quando butti l'occhio, essere circondato dalla natura e da cose belle aiuta a suonare meglio e a creare la connessione col pubblico e con l'ambiente in cui stai suonando”.

 

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