Gioco, sicurezza, cortili. Queste le tre parole-chiave del progetto “Play! Scendi a giocare con noi” promosso di concerto da Csi e Unicef: il quartiere-pilota che per primo ha inaugurato questo nuovo modello di sport dedicato ai più piccoli è stato a Reggio Calabria. Per la precisione da qualche ora, gruppi di 7 bambini si stanno alternando nel cortile della parrocchia di San Sebastiano al Crocifisso nel centro storico della Città sullo Stretto.
Il parroco, don Marco Scordo, e gli animatori parrocchiali sono coadiuvati dagli attivatori di “Play!” (formati in maniera specifica grazie al percorso Csi “Safe Sport”), cioè degli educatori formati da Csi e Unicef con un partecipatissimo corso online che ha registrato la presenza di oltre 500 iscritti da tantissime regioni italiane. Sì, perché “Play!”, partito come azione territoriale, si è subito trasformata in una buona prassi che sta attecchendo in larga parte della Calabria, del Mezzogiorno, dell’intero Paese.
Stanno partendo le attività un alcuni territori particolari come la Ciambra di Gioia Tauro, nella locride con attività specifiche per bambini con disabilità, in cui cortili di aree ad alta densità mafiosa del territorio Calabrese. Un’idea nata durante il lockdown, in cui CSI e il Comitato Italiano per l’Unicef hanno scelto di “fare squadra”, coinvolgendo anche altre realtà del terzo settore territoriali.
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