Al via "Road to Pride": presentato il comitato e il libro "Volevo essere la Barbie"

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  26 giugno 2025 19:47

di GAETANO MARCO GIAIMO

"Ho visto di recente un'immagine di una famiglia, disegnata in nero, che si proteggeva con un ombrello da una pioggia arcobaleno: io vorrei insegnare ai bambini che bisogna difendersi dal nero e abbracciare invece i colori". Con queste parole è intervenuto oggi l'assessore alla Pubblica Istruzione e alle Politiche sociali del comune di Catanzaro, Nunzio Belcaro, all'interno della presentazione del comitato "Road to Pride": è infatti al via la rassegna - promossa da Arci - che, oggi e domani, animerà il centro sociale "Rosario Fasano" di via Scopelliti, per portare avanti "confronto, arte, parole, musica e resistenza collettiva". Diverse le personalità che oggi, durante la presentazione e ufficializzazione del Comitato, hanno rappresentato varie realtà del territorio che hanno aderito a costruire il Catanzaro PRIDE 2026.

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"Attorno a questa manifestazione si è creato un bel dibattito, con una serie di contraddizioni emerse soprattutto da quella parte che ha governato la città per 20 anni. Per fortuna, questa occasione è anche un modo di ritrovarsi con molti amici del mondo dell'associazionismo", ha detto Giuseppe Apostoliti, Presidente di Arci Calabria. "Questo momento è molto importante per la storia della città: con questo protocollo d'intesa facciamo presente che il Pride è una festa politica, non un contenitore svuotato di ogni significato, perché rivendichiamo i nostri diritti e la nostra identità. La cosa importante è seminare in un campo arato, c'è davvero bisogno di fare informazione e cultura. Io e mio marito abbiamo subito diversi attacchi perché siamo la prima coppia omogenitoriale di Catanzaro ma bisogna comprendere che i bambini necessitano di ricevere amore, a prescindere che si tratti di due padri o due madri", ha dichiarato Giovanni Carpanzano, Arci Equa. 

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Anche il Presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, è intervenuto: "Questo percorso appartiene a chiunque si voglia aggregare, contro chi vuole negare i diritti civili: noi rispondiamo con l'inclusività e con l'accoglienza, che sono certo seppelliranno tutti i pregiudizi e gli odi. L'amministrazione ha voluto contribuire partendo dall'anno zero e da qui in avanti daremo vita a numerose iniziative". Ha preso la parola in seguito la consigliera comunale Daniela Palaia: "Se si reagisce con tale violenza all'annuncio del Pride, c'è solo da preoccuparsi. Questo però deve farci capire che siamo sulla strada giusta per compiere un balzo in avanti, come città, con il nostro impegno. La nostra amministrazione, da quando si è insediata, ha messo in piedi azioni tangibili in favore dei diritti civili". "Arci Equa è figlia di un viaggio in pullman che due anni fa portò i ragazzi della provincia di Catanzaro al Pride di Reggio Calabria", ha proseguito Rosario Bressi, presidente provinciale Arci Catanzaro, "Con questa iniziativa, siamo riusciti a riunire tutta la sinistra catanzarese: non è stato semplice ma, se i risultati sono questi, partiamo col piede giusto. Si considera il Pride come qualcosa di carnevalesco, ma cosa sono allora certi raduni fascisti che sono fuori dalla storia e dalla Costituzione, spesso tollerati dalla società catanzarese?".

Diversi rappresentanti di partiti e associazioni, aderenti al comitato, hanno poi portato i propri saluti, tra cui Anpi, Pd, Venti d'autore, CGIL, Giovani Comunisti, Libera e Movimento 5 stelle. L'attenzione si è poi spostata sulla presentazione di "Volevo essere la Barbie", libro scritto dal giornalista Domenico Latino che racconta la storia di Davide Sgrò, catanzarese noto alle cronache per aver subito diversi episodi di omofobia. "Ognuno di noi deve desiderare di essere quello che vuole senza che nessuno lo disturbi", ha introdotto Belcaro, che ha lasciato poi la parola a Marco Marchese, fondatore di Officine editoriali da Cleto ed editore del libro: "Molti attaccano Davide per il suo modo di fare ma per me rappresenta un mito proprio perché incarna la libertà, il rifiutare il conformismo e i compromessi. Non leggo i commenti omofobi anche perché, quando si venne a sapere che io e mio marito ci saremmo uniti civilmente a Nocera Terinese, nel 2017, i fascisti di Lamezia Terme ci minacciarono di tenere un sit-in davanti al Comune, cosa che poi non avvenne, così ho rassicurato Davide. L'Oms ha definito l'omosessualità come una variante naturale del comportamento umano, la questione è stata risolta 35 anni fa". 

Si è poi arrivati alla testimonianza di Davide, che ha letto una lunga lettera: "Raccontarsi significa mettersi a nudo, rendere pubblica la propria storia è ancora più complesso nella città dove si è cresciuti e ci si è sentiti messi da parte: qui ho conosciuto vergogna, paura, dolore, ma senza quella sofferenza non avrei potuto comprendere certe realtà. Questo luogo mi ha tolto ma mi ha anche insegnato molto. Voglio diffondere la mia storia per fare sentire meno solo chi è diverso". Sono intervenuti poi Don Vincenzo Zoccoli, parroco del quartiere, che ha ricordato che "la Chiesa non esclude mai nessuno", la vicesindaca Giuseppina Iemma - "Per questa amministrazione comunale la diversità è un valore aggiunto, lottiamo per una società più giusta" - e il Garante regionale per la Salute, Annamaria Stanganelli.

Spazio poi all'autore: "Tra le tante domande che ho rivolto a Davide in questo libro-intervista, una riguardava quale fosse un suo sogno e lui mi ha detto che voleva portare il Pride a Catanzaro: finalmente, ci stiamo riuscendo. Io non conoscevo questo mondo e venire a contatto con Davide mi ha permesso di liberarmi di tutti quei pregiudizi che avevo. Dopo averlo incontrato ad una serata in cui riceveva un premio solidarietà a Gioia Tauro, gli proposi di scrivere un libro sulla sua storia e gli si illuminarono gli occhi. Il titolo nasce proprio da una sua risposta, in cui mi disse che chiedeva come regalo le macchine telecomandate ma giocava comunque con le Barbie, sognando di essere come lei perché a lui piaceva Ken. Noi portiamo il libro nelle scuole per parlarne con i ragazzi, siamo stati anche a Scampia ed è stata un'esperienza meravigliosa". A concludere la presentazione, i saluti della consigliera Igea Caviano e dell'Assessore al Turismo, alle Politiche giovanili e alla Transizione digitale, Vincenzo Costantino: "Il chiacchiericcio che è venuto fuori attorno al Pride non ha senso, l'omosessualità non dovrebbe dare vita a queste discussioni e anzi, da un lato vorrei che la cosa non facesse rumore. Stiamo organizzando una festa di eccessi ma a me gli eccessi piacciono: ben vengano in un momento di piattume morale e di costumi, in cui l'umanità sta facendo un passo indietro su diverse questioni. Leggendo alcune dichiarazioni mi rendo conto che c'è bisogno di difendere i diritti civili anche con eventi come questo".

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