Al Villaggio Mancuso la prima biblioteca all'aperto d'Italia

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La stazione sciistica di Villaggio Palumbo

  10 luglio 2022 13:39

Si è tenuta al Villaggio Mancuso, la presentazione di un progetto che punta alla collocazione nei villaggi silani e nel centro abitato, di cassette di scambio per i libri dove ognuno potrà ritirare e lasciare libri da condividere con tutti. Presenti, tra gli altri, l’eterea Elena Dardano organizzatrice dell’Hyle Festival Book,ed il noto e sagace autore di libri “silani” Costantino Mustari.

"Non tutti sanno però che la cultura è di casa a Villaggio Mancuso - ha dichiarato Giancarlo Spadanuda, villeggiante al Mancuso da una vita - In passato mi fu personalmente affidato dalla Soprintendente Bibliografica di Napoli l’incarico di “bibliotecario” della “Biblioteca per Villeggianti” del Villaggio Mancuso; essa ubicata sotto i pini nel luogo ove attualmente è sito un ben curato parco ristoro,constava di una costruzione mobile in legno agganciata tra due pini (ancora sono visibili i segni degli agganci) contenente circa 300 libri da distribuire gratuitamente ai villeggianti ,previa restituzione; di amena e varia lettura: Dostoevskij, Cechov, viaggi: Conrad e Melville, per i piccoli villeggianti: Pinocchio, Andersen, Alcott. Senonchè la Soprintendente,donna alta,non elegante,e baffuta,mi avvisò,con forte cipiglio:”se manca un libro lo paghi tu”.Io,giovane studente universitario,nel fui terrorizzato,tant’è vero che un giorno all’uscita del mitico Albergo delle Fate (ove alloggiavo in quanto ero anche direttore del night-club IL BRIGANTE non discoteca-con orchestra dal vivo “THE LORD’S di Firenze e spogliarellista-a porte chiuse) intravidi una famosa attrice in partenza la quale,in precedenza, aveva chiesto ed ottenuto Maupassant: “Racconti d’Amore”;le ordinai di aprire la valigia e di riconsegnarmi il libro:così fu".

Questo e tanto altro è stato Villaggio Mancuso ai tempi d’oro per chi lo ha vissuto come Spadanuda, che aggiunge: "La “Biblioteca per Villeggianti” è stata la prima ed unica all’aperto:è stata un centro di aggregazione e (perché no?) di cultura.


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